Pensionato: sostantivo o aggettivo ?
Della serie “Appassire con stile”.
… Alla fine della carriera arriva per tutti il momento della pensione, per alcuni tanto atteso, e sono molti…Non ce la fai più a sopportare i ritmi che il lavoro ti impone, alla sera sei stanchissimo, al mercoledì vorresti che fosse già sabato, e di notte non riesci a riposare come vorresti.
Per altri il momento della pensione è atteso perché a casa c’è bisogno di te: chi sta con i nipotini ammalati se tutti e due i genitori (fortunatamente) lavorano, o se sono in cerca di lavoro? Chi li accompagna a scuola, chi li va a riprendere e li accudisce? Meglio i nonni che una baby sitter anonima, sì, perché i bambini debbono anche essere educati, non solo accuditi, e chi può farlo meglio della famiglia?
Altri ancora non hanno alcun desiderio di lasciare un lavoro che amano e nel quale si realizzano, tuttavia per tutti giunge il fatidico giorno di dire addio a 40 e più anni della tua vita impostati in un certo modo: ora si cambia musica, ci si deve reinventare la vita.
E può capitarti di dover rifare, in questo periodo, la carta d’identità. La gentile impiegata del Comune non ti domanda neppure la professione, consulta la data di nascita e… – Pensionata – decreta, compilando il foglio.
Ci resti male: tu non sei più impiegato, operaio, insegnante, infermiere, architetto…ma solo pensionato: un sostantivo. E così anche per il tuo Sindacato di categoria tu non esisti più, perché c’è il Sindacato Pensionati dove, naturalmente, non conosci nessuno e non ti ritrovi, visto che non puoi parlare del tuo passato lavoro, che non puoi discutere per come si evolve, per ciò che sai e in cui hai creduto…per le tue competenze acquisite, insomma.
Tu invece vorresti continuare ad essere, come è accaduto a me, insegnante pensionata, ad esempio. Vorresti che PENSIONATA fosse un aggettivo, che arricchisce un nome e non un sostantivo che lo esaurisce nel suo anonimato.
Era così un tempo: il pensionato era parte della sua Organizzazione Sindacale, poi, alla fine degli anni 70 / inizio 80 – ti dice l’amico Sindacalista – c’è stata l’unificazione di tutte le categorie di Lavoratori in quella di PENSIONATI…..
Ti spiega anche perché …. ma ormai… E’ solo sui blog avanzati che si legge che la diversità, anche d’età, è una ricchezza per le Organizzazioni…
Ormai sei PENSIONATA, sostantivo sulla carta, anche se tu, con tutta te stessa, senti che PENSIONATA è un aggettivo, da porre accanto alla professione della tua vita e cioè: INSEGNANTE PENSIONATA.
Silvia Ghidinelli è Presidente dell’Unitre di Fossano e cura l’invecchiamento attivo dei senior della sua città, anche come docente del Laboratorio “Piacere di leggere”. E’ membro attivo dell’Associazione culturale Cicerone e si spende per far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi ai senior e ai giovanissimi
Proprio ieri ho avuto una discussione su questo tema.
Io sostengo che “pensionata” non sia una professione e che sia scorretto venga
indicato sulla carta d’identità.
E’ chiaro a tutti che avendo quasi 74 anni non possa espletare una professione
non essendo stata una libera professionista
trovo più corretto indicare quale attuale professione “casalinga” .
Purtroppo, ho avuto tutti contro. Hanno interpretato questo mio pensiero come se
mi vergognassi di essere pensionata, cosa assurda visto che dimettermi, è stata
una mia libera scelta e non una costrizione
La penso anch’io così. In un convegno recente in cui c’erano molti relatori pensionati ho notato che erano presentati come “già dirigente”, “già provveditore”. Si potrebbe utilizzare una simile dicitura per la carta d’identità e dovremmo chiederlo in tanti, visto che i senior stanno aumentando di numero. Come vedrà dal mio articolo scritto tempo fa anche io lamentavo la dicitura generica “pensionato” sulla carta d’identità, che in realtà non identifica affatto chi eravamo nella vita lavorativa.
Silvia Ghidinelli
Sono d’accordo che non si dovrebbe usare “pensionato” come sostantivo ma come aggettivo. Nel mio caso: giornalista pensionato, e così via.