Appena in tempo
Natalia è una insegnante sessantenne. Divorziata senza figli, si è costruita nel tempo un’esistenza a sua misura, serena e senza scosse:
“scuola, casa, scuola, passeggiata con Giovanna, Tai chi, prendere appuntamento dal dentista, filmetto, pizzetta con colleghe, correzione compiti, il corso di sceneggiatura …”
Di tanto in tanto si concede anche qualche fuga culturale, l’ultima a Ferrara.
Di ritorno, sul treno per Roma, la sua città, c’è un signore con i capelli bianchi e l’aria distinta. Ha un libro in mano e ascolta musica classica dagli auricolari. Natalia lo guarda con insistenza. Può sembrare sfacciata, ma lei è fatta così: inventa tra sé e sé le storie delle persone che la colpiscono e quel signore è davvero interessante.
Una volta a casa, riprendendo in mano il libro che leggeva in treno, scorge nell’ultima pagina una frase sottolineata: “bisogna voler bene”, e un numero di telefono.
Qualcuno deve averlo scritto quando si è allontanata per andare al bar, forse proprio quello strano tipo.
Dopo non pochi tentennamenti, Natalia chiama il numero e le risponde Franco, il signore del treno.
Nasce un’amicizia, e poi, pian piano, qualcosa di molto simile all’amore. Entrambi hanno già vissuto la gran parte della vita e lasciato alle spalle matrimoni non più soddisfacenti.
Tra timidezza, ritrosia, timore di non essere più all’altezza di una relazione, Natalia si rimette in gioco. Non rifiuta un dono imprevisto dalla vita, lei che tanti anni fa ha sfiorato la morte:
“Quel 2 agosto del 1980 Natalia ha preso il treno delle 10 e 10, non ha neanche sentito il botto. Non si può sprecare una vita che per puro caso ti è stata lasciata in dotazione senza nessun particolare merito. Non sa se il suo ragionamento ha una logica ma ci crede e questo basta.”
Natalia lascia che Franco entri nella sua vita.
Pur con qualche esitazione, abbassa le difese, si mostra senza filtri, e lo introduce anche nel piccolo prezioso mondo dei suoi amici.
Non avviene altrettanto per Franco: lui nasconde qualche ombra. Così un giorno Natalia scopre che non le ha detto tutto: c’è un’altra donna nella sua vita.
E’ la fine di un’illusione? E’ stato un errore fidarsi di un uomo, a questa età?
Natalia precipita in una crisi profonda, ma, come spesso accade, la crisi è il punto di partenza per una rinascita.
Appena in tempo è un romanzo lieve, che parla di amore, di amicizia, del timore della vecchiaia e della sua accettazione.
Sullo sfondo, una Roma dolente, deturpata dall’incuria e dalla sporcizia, ma generosa e sempre pronta ad accogliere i tanti disperati senza un tetto né un futuro.
Emanuela Giordano, Appena in tempo, Giunti 2019.
L’Autrice, Emanuela Giordano, è regista e insegnante di scrittura creativa alla Scuola di drammaturgia di Dacia Maraini.
Appena in tempo è uno dei primi due romanzi della nuova collana diretta da Lidia Ravera “Terzo tempo”. L’altro romanzo è Non essere ridicola, di Brunella Schisa.
L’idea ispiratrice della collana è “rivalutare il presente e dotarsi di un futuro”.
Leggi l’intervista con Lidia Ravera sulla nuova collana.
Psicologa psicoterapeuta, cura il blog www.patriziabelleri.it Per Osservatorio Senior propone le recensioni di libri che ha letto e che le sono piaciuti.