Povera bischera

La storia di: Bianca

61 anni, sposata da 30 con un bugiardo seriale. Convivevo con lui che faceva politica, era stato sposato già ed aveva un figlia. Ne abbiamo fatti due insieme, sono nati i nipotini, ho lottato per fare della nostra stramba famiglia allargata la mia famiglia … anche con l’ex moglie … tutti felici in apparenza ma in questi 30 anni un va e vieni di donne, amanti, storie, chiacchiere di paese e smentite costanti da mio marito. Era un politico, quindi spazio di manovra immenso: tutti pettegolezzi, diceva lui. Poi succede che separiamo le camere, io non accetto più di fare l’amore con lui, sono delusa e stanca.

Nel frattempo le mie figlie fanno amicizia con una trentenne che gira per casa nostra. Anche lei fa politica, mio marito sta sempre insieme a lei, le vuole insegnare il mestiere… dice. Due mesi fa scopro una relazione tra di loro che dura da anni. Lui continua a negare… io ho un audio che li inchioda. Non vivo più, non so se metterli in pasto al mondo.  Ma non voglio far soffrire i miei ragazzi. Non so che fare, ma soprattutto non riesco a perdonarmi di non averlo lasciato anni fa. Dentro di me non so capire quale sia il male minore, sono una povera bischera.

La nostra lettrice ha chiesto di avere una risposta pubblica da una psicologa esperta del mondo senior.  Risponde Silvia Lo Vetere:

“Gentile signora, spesso uomini con il profilo che lei descrive, possono essere tanto affascinanti quanto immaturi.

Dialettici, magari di bell’aspetto, dotati di grandi capacità di seduzione. Quindi anche in grado di fare sentire molto speciali, ma poi anche molto soli.

Spesso, e parlo in generale non conoscendo suo marito, capita che siano però anche uomini emotivamente immaturi. Con un bisogno incessante di conferme del proprio fascino virile, ancor più quando la giovinezza è alle spalle.

Non di rado, in questo quadro, la donna che scelgono come compagna di vita, spesso rappresenta per loro un prezioso porto sicuro a cui fare ritorno ogni volta che, confermati nelle diverse scappatelle delle loro capacità, sentirsi accolti e amati.

Un po’ come fanno i bambini con la mamma.

Spesso non è insincero l’affetto che questo ritorno all’ovile testimonia. Anzi può essere anche molto forte e vero, ma sicuramente lontano da quello di un uomo capace di complicità e di reciprocità con una donna.

Se lei pensa di cambiare questa situazione, cambiando lui, magari smascherandolo come fa cenno nel suo scritto, penso sia tempo perso. Magari uno sfogo utile per lei, ma dubito capace di produrre significative trasformazioni.

D’altra parte, come sempre, ogni qualvolta volta cerchiamo di cambiare qualcuno.

E’ piuttosto a questa domanda che deve arrivare a rispondersi: questa forma d’amore che lui le sa dare, le basta?

Se è sì, allora investa anche le sue energie in cose che le piacciono e allarghi anche le sue amicizie e relazioni. Per non dipendere da lui come unica forma di gratificazione sperata.

Se è no, sono certa, che anche a sessant’anni c’è ancora tempo per cambiamenti importanti.”

Condividi questo articolo

Lascia un commento