Prima che tu venga al mondo

A febbraio 2019 è nato Tommaso, figlio di Massimo Gramellini, giornalista, scrittore, conduttore televisivo e della scrittrice Simona Sparaco.

Per Gramellini è la prima esperienza, ma Diego, il primo figlio della Sparaco, lo ha preparato all’evento: lo ha preso per mano e gli ha mostrato il mondo visto dai suoi occhi di bambino.

Che cosa si prova a diventare genitore per la prima volta nell’età in cui di solito si è già nonni?

Gramellini se lo è domandato nei mesi dell’attesa.

Fantasie, ansie, speranze, timori e ricordi si avvicendano, e prendono la forma di un libro, un capitolo per ciascun mese della gravidanza: Prima che tu venga al mondo.

L’intento dichiarato è una lunga lettera al bimbo ancora senza volto, con l’urgenza di raccontarsi e farsi conoscere prima che la differenza di età lo renda difficile o impossibile.

In realtà, si tratta di una profonda autoanalisi, il tentativo di affrontare i propri fantasmi di figlio per poter diventare a pieno titolo padre.

Chi ha letto Fai bei sogni conosce già Gramellini introspettivo.

La sua vita è stata segnata dalla perdita prematura della madre e dal mistero che per anni ne ha avvolto le modalità:  solo da adulto ha scoperto che si era suicidata.

Il padre, ritroso nell’esternargli il suo affetto, lo ha amato come ha potuto, incapace di compensare l’assenza dell’amore materno.

Attraverso la scrittura, l’Autore ha elaborato il lutto e ha perdonato chi, per un malinteso senso di protezione e di amore, ha custodito troppo a lungo il segreto che riguardava la sua storia.

Ricorre ancora una volta alla scrittura Gramellini,  per dare un senso al  suo essere genitore oggi: a quasi sessant’anni, con due matrimoni alle spalle e dopo aver fatto i conti con il padre che non c’è più.

“Paradossalmente il fatto di essere rimasto orfano da bambino mi ha cristallizzato nella condizione di figlio”, racconta in una recente intervista.

Evolvere alla condizione di adulto è dunque la prova che sta affrontando, lui che si sentiva eterno ragazzo.

Una prova che ha comportato cambiamenti radicali nella sua vita personale e professionale, cercando di non tradire il bambino interiore.

Infantilismo e bambinitudine, infatti, sono due condizioni ben diverse e alla seconda il novello papà non vuole certo rinunciare:

“La bambinitudine è lo stato di grazia che i bambini possiedono in modo inconsapevole e gli adulti si sforzano per il resto dei loro giorni di ritrovare. Non è un concetto, ma una predisposizione dell’anima alla scoperta. A vivere ogni volta come se fosse la prima. Le parole che più le si avvicinano sono: intuizione, presenza, stupore”.

E alla fine del libro, mentre racconta l’istante in cui sta per conoscere Tommaso, Gramellini conclude:

“Quando è stata l’ultima volta che ho fatto qualcosa per la prima volta?

Adesso. Sto per conoscere te”.

Massimo Gramellini, Prima che tu venga al mondo, Solferino, 2019

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Psicologa psicoterapeuta, cura il blog www.patriziabelleri.it Per Osservatorio Senior propone le recensioni di libri che ha letto e che le sono piaciuti.

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