Voglia di vivere ancora

Corinna e Luigi, vedovi settantenni, si conoscono all’Istituto dei Tumori a Milano, mentre attendono la visita: sono entrambi ammalati di cancro.

La malattia non ha fermato le loro vite ricche e stimolanti, e in parte sono ancora impegnati in professioni di prestigio; chiacchierando, scoprono di avere interessi in comune e tanto da raccontarsi.

Trovano piacevole la reciproca compagnia e iniziano a frequentarsi, consapevoli della fragilità della loro condizione.

Corinna è restia a immaginarsi in una nuova relazione. Ha avuto un matrimonio felice, e, da vedova, ha trovato il suo equilibrio tra figli, nipoti, amicizie e professione.

Non ha tuttavia l’intenzione di respingere la compagnia del suo nuovo amico e ne accetta le attenzioni, seppur con qualche riserva.

Luigi, invece, è stato marito e padre distratto, votato alla carriera, spesso assente per lunghi viaggi di lavoro. Non gli era mai capitato di aprirsi davvero con una donna, nemmeno con la moglie, e oggi riesce a parlare di sé con una facilità sorprendente, intrigato dall’eloquio coinvolgente di Corinna.

Con discrezione, le propone un breve viaggio insieme, “senza impegno”, per conoscersi. Sceglie la meta – Marrakech – e l’albergo: cavallerescamente prenota stanze separate.

Inizia così una bella amicizia, da vivere giorno per giorno, senza scosse, né aspettative, ma forse, chissà, un giorno potrebbe diventare più intima.

Verso la fine della vacanza, tutto cambia all’improvviso.

La figlia di Corinna telefona e chiede alla madre di anticipare  il rientro a Milano: “Sembra che ci sia in giro un virus molto pericoloso, che viene dalla Cina.”

È la primavera del 2020: inizia il periodo che tutti conosciamo.

Sullo sfondo di una Milano all’improvviso deserta e sgomenta, Corinna e Luigi affrontano assieme le angosce, le difficoltà, ma anche le speranze di quel periodo irreale.

Tutto diventa complicato: proseguire le cure per la malattia, comunicare a distanza con i figli, persino vivere la nuova relazione con i limiti del lungo lockdown.

Come se non bastasse, all’improvviso, irrompe a casa di Corinna una bimba straniera, Marion, separata dalla mamma durante uno sbarco. La signora che la ospitava, una vicina di Corinna, si è ammalata di Covid e Marion è rimasta sola con il suo gattino.

Sicché Corinna e Luigi, già nonni di ragazzi ormai grandi, si trovano nuovamente nonni di questa piccola inerme che non vuole separarsi da loro, mentre la malattia di Luigi si aggrava.

Con Voglia di vivere ancora, Ada Grecchi racconta una storia semplice, per ricordarci che a tutte le età si può amare ancora, e l’amore ha tante forme e declinazioni, basta saperle cogliere.

La voce narrante è di Corinna, ma in lei si riconoscono tratti ed esperienze della stessa Autrice, entrambe milanesi e donne di successo.

La scelta di ambientare la storia nel 2020 è voluta.  Così la spiega Ada Grecchi:

“…tra dieci anni le generazioni che verranno si domanderanno se davvero c’è stato un pericolo di ammalarsi e morire a causa di un fantomatico virus venuto dalla Cina e, nel ricordo, tutto sembrerà sfumato e magari poco credibile. 

Ho inventato i protagonisti, ma non ho inventato nulla circa lo stato d’animo vissuto da tutti coloro che erano in grado di intendere e di volere nel periodo della diffusione della malattia del Covid 19.”

Ada Grecchi, Voglia di vivere ancora, Mursia, 2021

Ada Grecchi, 85 anni, avvocata, è stata una delle prime donne manager in Italia e ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio, nel Settore Privato e nella Pubblica Amministrazione. Leggi l’intervista.

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Psicologa psicoterapeuta, cura il blog www.patriziabelleri.it Per Osservatorio Senior propone le recensioni di libri che ha letto e che le sono piaciuti.

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