Primo, autonomia e indipendenza
La storia di Maria Rosaria
La mia storia è di una donna che ha sempre messo al primo posto la propria autonomia e indipendenza, anche a costo di sacrifici.
Sono nata in un piccolo paese della Calabria e quando ero piccola la regola era che le donne ubbidivano agli uomini e che l’unico futuro previsto era il matrimonio.
Io ero ancora una bambina ma capivo benissimo che era così per le cose che dicevano mia madre, le mie zie, le mie sorelle maggiori.
Non mi piaceva proprio questa cosa, volevo decidere io che giochi fare e mi tutti mi dicevano che ero un “maschiaccio”.
Per fortuna, mio padre trovò lavoro vicino a Torino e trasferì lì tutta la famiglia.
L’ambiente era diverso e vedevo molte donne autonome che andavano dove volevano, frequentavano chi volevano e si vestivano come volevano.
Crescendo, il mio desiderio di autonomia e indipendenza si rafforzò, purtroppo insieme alla mia rigidità e testardaggine.
Per farla breve, riuscii a fare gli studi che volevo, a frequentare le compagnie che mi piacevano e poi, quando iniziai a lavorare e a diventare autonoma anche economicamente, andai a vivere per conto mio.
Ero così determinata ad essere autonoma, e forse anche paurosa di perdere l’indipendenza, che mi sono vietata di fare una famiglia con l’unico uomo di cui mi sia mai innamorata.
E’ stato un errore, adesso a 71 anni lo ammetto, ma andavo molto fiera delle mie scelte.
Ora le possibilità di decidere il mio futuro si sono ridotte, l’invecchiamento è iniziato e confesso che pensare ai prossimi anni non mi lascia serena.
Non perché sono sola, sono abituata a vivere sola, ma perché si sa che a questa età dietro l’angolo inizia il rischio di malattie che ti portano a dover dipendere da altri.
E immaginarmi in balìa di una badante o di un’infermiera mi agita.
Devo trovare per tempo qualche soluzione che mi consenta, anche in caso di perdita di autosufficienza, di mantenere un po’ di autonomia.
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L’unica soluzione che oggi rimane praticabile è quella della casa famiglia che, limitando enormemente l’indipendenza assicura però compagnia ad ogni ora del giorno e fors’anche della notte ! Per i tipi ribelli non è adattabile poi che, l’indipendenza rimane il primo desiderio ed esclusivo desiderio praticabile !
Posso capire e condividere i pensieri pessimistici di questa senior, li ho espressi da tempo anche se vedevo muta disapprovazione
sui volti dei miei amici e conoscenti che, immaginavano la mia maturità triste e solitaria . La libertà in tutte le sue forme è una condizione troppo preziosa per chi come noi ha dovuto conquistarla a caro prezzo, ne sanno qualcosa quei popoli che rischiano ogni giorno di perderla !
Almeno per i prossimi 10 anni non ci pensi neanche un minuto cara Rosaria e si goda la sua bella età di giovane/anziano, camminando, leggendo,viaggiando, coltivando il fisico e la mente, facendo cose piacevoli, sola o in compagnia di amiche/i, pensando alla possibilità di un volontariato, non li sprechi questi anni preoccupandosi di cose per lei ancora lontane….
Io sono molto più giovane ma anch’io da solo. E ci penso.
Qualcuno dice che sposarsi a fare figli serve anche a questo, ma io trovo che sia molto squallido farlo come fosse un contratto di assicurazione!
Tra l’altro non è detto che moglie e figli avranno voglia di accudirti. I figli potrebbero andare a vivere in un’altra città o nazione, il consorte potrebbe morire prima, oppure potremmo separarci, i nostri figli potrebbero odiarci, ecc. Le possibilità sono davvero tantissime.
L’unica soluzione è avere abbastanza soldi per permetterci assistenza a pagamento.
E se i soldi non saranno sufficienti… ci troveranno morti o finiremo in qualche ospizio pubblico dove ci cureranno poco e così moriremo presto. NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE: ho visto anziani in condizioni di infermità molto grave che sono riusciti a vivere in quelle tremende condizioni per molti anni a causa (direi “per colpa”) dei loro parenti che li hanno accuditi molto bene.
Guardo il lato positivo…
Io preferirei la casa famiglia stare con gli altri serenamente ed essere curati. Stare un po’ in serenità pur conservando la propria autonomia ci sono case albergo oggi per anziani nelle quali si può uscire la sera, uscire per andare a trovare gli amici e poi rientrare.