Essere nonna lavoratrice

I miei nipoti ora sono grandi: A. si è laureata e lavora già in uno studio di Architettura a Torino e J. è laureato in Ingegneria del Cinema e della comunicazione e sta facendo un Master in Veneto. Li vedo poco perché sono impegnati.

Le mie amiche che ora hanno i nipoti piccoli mi invidiano e mi dicono sempre che sono fortunata a vederli grandi mentre chissà, forse loro non li vedranno all’Università…

ma io invidio loro, perché è una grande gioia essere in pensione ed essere accanto ai piccoli e vederli crescere, è anche una fatica, certo, per le nonne che sono senior e aiutano in questo modo la famiglia, ma le scoperte dei piccoli, le invenzioni buffe del linguaggio, la loro energia sono un antidepressivo ideale.

Per me è stato tutto diverso: sono diventata nonna a 53 anni in pieno lavoro, anzi 2 lavori interconnessi, in piena menopausa che volevo ignorare e sottovalutavo, ma con terribili emicranie a sorpresa, nei momenti più impensati, che me la rammentavano prepotentemente.

Mia nipote era in arrivo: una bimba e podalica. Si girerà, non si girerà, facciamo la Moc, no, e se avesse il cordone intorno al collo verrebbe soffocata, diceva l’ostetrica. Insomma, alla fine parto cesareo.

Nonna per caso potrei dirmi… nel senso di nonna non strutturata, nonna lavoratrice con altri pensieri, senza sicurezze di comportamenti da nonna… con i dubbi che ho ritrovata in Lalla Romano…..

Ricordo mia figlia Barbara stanca e dolorante dopo l’intervento, la bimba che pareva una pellerossa, io al primo cambio di pannolino, in ospedale, con la bimba che teneva le gambine ad angolo retto rispetto al tronco, nella posizione fetale… si raddrizzeranno…diceva l’ostetrica… io spaventata e inadeguata, che fatica! E poi una delle mie terribili emicranie … da nonna inadeguata….

All’uscita da scuola, dove lavoravo, passavo ogni giorno da mia figlia che allattava al seno e la piccola cresceva bene, ma il latte un giorno c’era, un altro non c’era, le ragadi… le vaccinazioni…

Io regalavo le ore della colf a mia figlia, perché non potevo aiutarla praticamente: in quel periodo ero molto occupata e scrivevo di scuola per la Casa Editrice per cui lavoravo. Ero io la nonna lavoratrice, mentre mia figlia non lavorava fuori casa all’epoca e si è goduta i suoi figli fino a quando erano alle Superiori poi, da grandi, ha rispolverato la sua Laurea.

Ho un ricordo vivo della mia nipotina, a circa 8/9 mesi, che puntava i piedi sul predellino del seggiolone e si alzava in piedi e io terrorizzata, no… le ossa non sono ancora salde… troppo piccola! Le regalavo deliziosi vestitini e berretti che le portavo dai miei viaggi di lavoro.

I suoi grandi occhi blu mi conquistavano e li fermavo spesso in piccoli acquerelli che ho continuato a farle anche da grande. Le sue domande mi intrigavano sempre… come quella “quando io non c’ero dov’ero?” e l’obbligo della risposta, perché questo ci si aspetta dai nonni… Ed io lampo…. Michelangelo…Eva nel manto di Dio…nel suo pensiero…” Eri nel pensiero di Dio” e lei che diventa famosa alla Scuola Materna per questa risposta che pubblicizza ingenuamente ad oltranza, sentendosi ammirata e gratificata: “Quando non c’ero ero nel pensiero di Dio…”

La nascita di J, il mio secondo nipote mi vede in uno scenario per me più facile, in custodia di A., la primogenita, che aveva circa 2 anni. Noi due nel mio lettone, con la camicia da notte bianca e finalmente la telefonata di mio genero: è nato J., parto naturale, tutto bene……Che belli quei due giorni insieme a te, cara nipote, nell’ estate luminosa… le finestre aperte sul giardino… e quando me l’hanno portata via per riunire la famigliola mi è mancato il sole e mi sono sentita sola.

A tutti e due i miei nipoti ho insegnato a leggere e scrivere, divertendoli, in maniera individualizzata, si direbbe, secondo i loro interessi… vari per lei e gli animali (serpenti, giaguari…) per lui. Conservo ancora oggi in casa il manifestino, appeso nel mio studio di allora, che mia nipote ha letto per la prima volta da sola: la locandina del film con la scritta LA DOLCE VITA e un bel disegno di un serpente fatto da mio nipote.

Sono andata in pensione che loro due erano alle Scuole Medie, già grandi…

Conservo ed espongo in casa, in belle cornici Liberty scovate nei mercatini, le foto dei miei nipotini in braccio a me nel giorno del Battesimo, a memoria che è accaduto: SONO DIVENTATA NONNA! Anche le lavoratrici che si sentono inadeguate sono diventate nonne e poco si sono godute i nipoti piccini, purtroppo!

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Foto di Aline Dassel da Pixabay -Modelli in posa

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Silvia Ghidinelli è Presidente dell’Unitre di Fossano e cura l’invecchiamento attivo dei senior della sua città, anche come docente del Laboratorio “Piacere di leggere”. E’ membro attivo dell’Associazione culturale Cicerone e si spende per far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi ai senior e ai giovanissimi

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