Chiamare nel mondo a costo zero
Skype, Viber e altri sistemi aiutano i senior a restare vicini ai loro cari in giro per il mondo.
Avete figli o nipoti che, come è sempre più frequente, hanno deciso di allontanarsi dall’Italia per motivi di studio o lavoro, o anche solo per una breve vacanza? Se sì, probabilmente sapete che ormai è possibile restare in stretto contatto telefonico spendendo pochissimo o niente del tutto. La schiavitù dalle telecom, che fino a tempi non lontani applicavano tariffe telefoniche esosissime per le chiamate internazionali (e anche per quelle nazionali a distanza), fortunatamente è finita per tutti, e anche per i senior.
Quali sono i nuovi sistemi per chiamarsi in totale economia? Skype, Viber, FaceTime di Apple, o Hangouts di Google sono quelli più conosciuti. E il bello è che consentono non solo le telefonate, ovvero chiamate audio, ma anche i collegamenti video: cosa non secondaria se si ha nostalgia di una persona cara che vive lontano. Il modo migliore per usare questi sistemi è collegandosi a una rete Wi-Fi, se vi si ha accesso da casa propria o da altri ambienti. Certo è possibile usarli anche in mobilità, su un network cellulare, ma stando molto attenti perché in questo caso le chiamate consumano rapidamente il proprio traffico dati, specie nei collegamenti video.
Quanto costa chiamare con questi sistemi, ad esempio con Skype? Bene, nel caso chi chiama e chi riceve abbiano entrambi l’app di Skype sul loro computer, iPad o smartphone, il costo della chiamata o della video chiamata è sempre lo stesso: zero. Che uno stia in Italia e l’altro in Brasile o in Australia non fa alcuna differenza, la chiamata resta perfettamente gratuita e può durare quanto si vuole. Si paga qualcosa sono nel caso chi chiama con Skype voglia raggiungere un telefono fisso o un cellulare privo di Skype. Ma anche qui, i costi sono nettamente inferiori a quelli degli operatori telefonici. Per esempio, per chi vive in Italia chiamare gli Stati Uniti su Skype costa solo pochi centesimi al minuto.
Ci sono inconvenienti? No, se si dispone di buoni Wi-Fi. Specie per chi viaggia, se ci si affida a Wi-Fi con un segnale debole, la telefonata, e tanto più il collegamento video, possono risultare saltellanti o comunque insoddisfacenti. Se vi trovate in queste circostanze, rinunciate senz’altro alla video chiamata e accontentatevi della chiamata audio. Altri inconvenienti sono del tutto marginali.
Ma come si fa a dotarsi di Skype? Niente di più facile. Andando sul sito di Skype tramite Google, sulla home page si incontra subito il link per scaricare il software sul proprio computer o smartphone. Una volta che ci si è dotati del sistema, basta cercare le persone che si desiderano chiamare con la funzione Cerca, chiedere il loro ok per entrare in contatto (la prima volta), e poi semplicemente cliccare sulla loro icona. Le chiamate partono senza problemi e, se il Wi-Fi manda un buon segnale, la loro qualità è anche migliore di quella delle telefonate su rete cellulare.
Qualora abbiate a che fare con dei giovani, peraltro, sappiate che nella loro visione Skype è un mezzo già un po’ vetusto. Le preferenze di adolescenti o ventenni vanno a sistemi come Viber o FaceTime, che hanno interfacce ancora più immediate e intuitive. Viber è totalmente gratuito, ma del resto non offre la possibilità di chiamare telefoni fissi o cellulari privi di Viber (quindi non offre quei servizi per cui Skype fa pagare un minimo costo). Viber è venuto dopo ed è partito come sistema per i terminali mobili, mentre Skype è partito per un uso su computer. Questo si riflette nella particolare facilità d’uso di Viber sul cellulare. Quanto a FaceTime, funziona con criteri simili – e funziona molto bene – solo che è un sistema costruito esclusivamente per chi utilizza prodotti Apple (Mac, iPad o iPhone).
In breve, se non avete ancora scoperto questi nuovi metodi per restare in contatto, lanciatevi! Rimarrete sorpresi di quanto sono efficaci e facili da usare. A una persona anziana, poche cose fanno piacere quanto mantenere un legame con le persone che si amano. I giovani di famiglia, alla scoperta del mondo o costretti ad allontanarsi per cercare migliori opportunità, possono andare lontano. Per la fortuna dei loro genitori e nonni, oggi c’è modo di continuare a dialogare con loro e restare vicini come non è mai stato possibile prima.
Esperto di comunicazione e storytelling, collabora con OpenKnowledge (Milano) nello sviluppo di contenuti digitali. Dirige Alphabet Research, è membro del Semiotic Thinking Group, fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Storytelling (Università di Pavia) ed è membro dell’Advisory Board dell’Osservatorio Branded Entertainment (Roma).