Diritto ad essere felice

La storia di: Gloria

Io sono Gloria e sono figlia quasi quarantenne di una mamma poco più che sessantenne. Mio padre è morto due anni fa il prossimo ottobre. Mia madre, con mio sommo stupore e felicità, ha reagito benissimo alla morte di mio padre dopo lunga malattia e dedizione assoluta nei suoi confronti. Ha iniziato a fare viaggi importanti e a stretto giro.

energia creativa

dipinto di Alex Sanader

Dalla morte di mio padre è già stata in Africa (safari in tenda), India del Sud e Mongolia, in ottobre partirà per l’India del Nord. E io sono felicissima… ieri sera mi ha voluto parlare… e io già immaginavo.

Mi ha confessato di aver conosciuto un uomo della sua età con cui si è risentita viva dopo anni e anni… si sente felice con lui… scherzano, la fa ridere e la coccola… e io come potrei negarle questa felicità dopo anni di sofferenza? come potrei essere così egoista? a che titolo io, figlia, potrei fare ciò? perchè? mio padre non tornerà…. è stato un amore immenso quello che ci/li ha legati… e questo è certo e lo sarà per sempre… ma questo non c’entra nulla con la vita che va avanti…

Mia mamma ha tutto il diritto di tornare ad essere felice, tornare a sentirsi donna ed amata… non posso che essere felice per lei… certo dentro ho provato un sentimento strano, ma lungi da me ostacolarla, toglierle la parola o non vederla più… mai e poi mai….

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Un Commento

  1. Patrizia 18 Gennaio 2018 at 15:03 - Reply

    c’è un naturale egoismo dei figli verso i propri genitori, è quello che li porta spesso ad osteggiare i loro nuovi amori nel vano tentativo di preservare quell’immagine ‘originale’ che li vuole sempre e solo come papà e come mamma, asessuati e votati all’unico amore coniuge-genitore. Così, anche una bellissima riflessione come questa porta insita in sè la premessa: ‘come potrei negarle questa felicità?’. Quasi come se fosse necessario ‘accettarla’ e bisognasse analizzarla. Che grande fortuna Gloria avere una mamma come la tua! Una grande donna che ti lascerà un grande dono: la consapevolezza che la vita può essere influenzata solo dal degenerare fisico e che fino all’ultimo dei propri giorni (che non si conosce mai) si può continuare ad amare, vibrare e liberare ancora quel senso di leggerezza e di curiosità insaziabile che la vita regala. Se farai ‘dono’ di questa eredità materna, non ti scoraggerai mai.

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