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Volontariato

A Torino i volontari senior fanno la differenza!

Non siamo sempre e solo ritardatari noi italiani. Di certo non lo sono gli abitanti della città di Torino se parliamo di “Volontariato Civico”, cioè di quel volontariato che non veste una casacca di una specifica organizzazione, non ha tessere nel taschino, ma implica un rapporto diretto tra i cittadini-volontari e il proprio Comune per le necessità e il benessere di tutti.

Sì, perché nel panorama italiano, non solo il Comune di Torino rappresenta un’eccezione in quanto è la prima grande città che ha previsto, sostenuto e disciplinato il Volontariato Civico, ma dal 1999 ha specificatamente previsto e dedicato una fetta di questo progetto a pensionati o lavoratori over 65 che desiderano collaborare con i servizi pubblici nei più svariati e stimolanti ambiti che una città complessa come Torino può offrire.

E il primo di questi ambiti è proprio quello culturale, per esempio nelle biblioteche dove tra pile di libri da riportare ad antico splendore troviamo la volontaria Francesca: “Io penso che la nostra generazione sia stata una generazione molto fortunata: abbiamo avuto delle buone scuole, un lavoro subito, una pensione a un’età dignitosa, mi sembra anche giusto restituire qualcosa alla collettività, in cambio di tutto ciò che abbiamo ricevuto”. Con lei anche Isabella che tratta ogni libro come un paziente in carne e ossa: “Io una volta a settimana mi chiudo in questo piccolo ufficio e mi dedico ai miei malati, ai libri, i professori me ne lasciano spesso e ogni volta cerco di affrontare ogni tipo di situazione dedicandomi sia al restauro di pagine strappate, di dorsi staccati… la missione è renderli di nuovo consultabili con l’utilizzo di materiali consoni, nel rispetto della storicità del supporto. Ho così tanto da fare che alle volte mi porto la mia missione a casa”.

Manco a dirlo, uno degli obiettivi di questo progetto dedicato ai “Senior Civici” è quello di abbattere i muri della solitudine, incontrando, conoscendosi, condividendo, sperimentando. Ci rivela Anna Maria, volontaria civica di lunga data: “Questi anni è stato un crescendo di esperienze, di gruppo, così abbiamo iniziato e così continuiamo dopo sei anni, anche con compiti diversi, a sentirci tutti per uno, uno per tutti e questo è il bello, questa collaborazione, questa amicizia che abbiamo anche costruito”. Inoltre, ad essere stuzzicato è sì il proprio senso civico, ma anche le proprie passioni, vecchie e nuove: “Per me questa opera di volontariato è proprio un bel passatempo – afferma Carlo – mi occupo di fotografare e testimoniare gli avvenimenti organizzati in questo luogo di cultura, concerti, convegni… e mi trovo tanto bene, conosco i miei compagni di volontariato, mi trovo proprio bene”.

E non pensiamo che questi arzilli “differentemente giovani” non siano al passo con i tempi e portino sul tavolo di una città in continua trasformazione solo residui di un mondo, il loro, che ormai non c’è più.

Riccardo, per esempio, ha un ricco calendario di corsi da organizzare per platee attentissime: “Io ci tengo a diffondere la cultura delle nuove tecnologie per le biblioteche di Torino, insegnando, condividendo. Siamo passati dal video-montaggio, all’uso del pacchetto Office, alla Stampante 3D, fotografia, corsi su Android, uso smartphone, addirittura abbiamo tenuto un corso con Arduino, un micro-computer che ti permette di realizzare, con poco dispendio di soldi, un sensore di temperatura domestica, consultabile da telefonino quando si è in viaggio!”.

E il progetto dei “Senior Civici” è letteralmente preso d’assalto. Solo nel 2014 nei database di Torino figuravano 945 iscritti, 628 attivi (376 donne, 252 uomini) compresi tra i 53 anni e gli 87. Tutti incontrati e orientati, coperti assicurativamente, seguiti, supportati, anche se il progetto, viste le nuove sfide economiche, vorrebbe sempre più aprirsi a chi non è ancora in pensione o non ha raggiunto i 65 anni (esodati in primis).

E la città, anche banalmente nel suo costante bisogno di cure per i suoi parchi, ringrazia sentitamente il proprio instancabile esercito di “Senior Civici”: “E’ una bellissima esperienza che permette di stare a contatto con la Natura, facendo qualcosa di utile per la Città”, afferma Luisa, continuando “A me piace molto. E’ un anno che sono senior civico e spero di continuare a lungo anche se… al mattino presto, quando fa buio e freddo… ma poi ritrovi il tuo lavoro, che avevi lasciato in sospeso il giorno prima…. Insomma, sono contenta! Siamo sempre tanti, una trentina e proprio quando vedi magari tutte le canaline intasate del bosco e ti viene la paura di non farcela, è qui che si vede che l’unione fa la forza, risolviamo tutto in poco.”.

Una modalità di volontariato che convince anche chi all’inizio era un po’ titubante, come Giacomo, originariamente “obbligato” dalla consorte come confessa alle telecamere del Progetto: “Per la verità sono stato portato dalla moglie, ha iniziato lei a venirci e poi, siccome ci viene volentieri, ha insistito e mi ha convinto. Sono tutte persone molto simpatiche. Alterniamo giornate di lavoro sul campo con qualche piccola camminata in collina. Si condivide quello che si porta. È piacevole è c’è sempre qualcuno che ti dà una mano”.

E non crediate che questi “attivisti del civismo”, seppur con uno splendido sorriso di chi sa di essere felice, ci vadano leggeri con i loro coetanei che non si decidono ad abbandonare pantofole e divani, anzi. Flo, tra una ramazza e le foglie secche da togliere dai camminamenti nel parco, infatti, va dritta al punto della questione: “Ci sono molte varietà di attività per chi non vuol fare lavori, diciamo, di fatica. Si può operare nelle biblioteche, fare corsi di lingue… non ci sono scuse per stare a casa e dire, mi sono annoiata!”.

2 Commenti

  • Torino, vado in pensione a 67 anni il 1 febbraio 2022 e mi vorrei associare ai “Senior civici della mia città

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