Reazioni ignote

Scrive un lettore: “Il mio corpo sta reagendo di fronte al sesso in un modo che non conosco e che un po’ mi spaventa. Per certi versi mi ricorda il periodo della prima adolescenza, quando eravamo alle prime armi e non capivamo bene cosa succedeva.

Ad esempio, mi capita di provare desiderio, ma non seguono le solite reazioni di eccitazione. Oppure se c’è l’erezione e un rapporto sessuale, non è detto che segue il solito godimento, magari non succede niente. E la testa non sa più cosa pensare. Parlarne con qualcuno? ma con chi ? Il medico se ne sta alla larga da questi argomenti e francamente non mi verrebbe da confidarmi con lui. Anche con gli amici l’argomento è tabù, non si fanno nemmeno più le battutacce di una volta, figuriamoci confidenze, tutti con la bocca tappata… Ah, dimenticavo, ho 66 anni”.

Caro lettore, come spesso accade, il sesso è un argomento tabù anche per i medici, che non sanno proprio da che parte cominciare. Certo, la sessualità è una zona sacra dell’essere umano ma di certo non inviolabile, basta saperne parlare. Come tanti suoi coetanei si sta addentrando nell’andropausa, ovvero una sindrome clinica che porta alla diminuzione lenta ma costante della capacità riproduttiva, sessuale e fisica a partire dai 45- 50 anni, per poi accelerare dopo i 60.

Questa fase porta cambiamenti fisici: aumento del peso e della massa grassa, contro una diminuzione della massa magra e della muscolatura, determinando un calo della forza fisica. È possibile anche riscontrare un aumento del colesterolo, che se da una parte espone a rischi cardiovascolari, dall’altra potrebbe portare ripercussioni anche nella vita sessuale. Il corpo non è più reattivo come a venti/trent’anni per via anche del calo progressivo del testosterone, causa di possibili disfunzioni sessuali: erezioni modeste o addirittura assenti, difficoltà nell’eiaculare e riduzione del volume della quantità di sperma emesso, assenza o difficoltà nel raggiungere l’orgasmo e aumento fino a 24 ore del periodo refrattario, ovvero il lasso di tempo che segue l’orgasmo e durante il quale l’uomo non è in grado di raggiungere una nuova erezione. L’uomo potrebbe sentirsi fisicamente meno attraente e sessualmente “scattante” rispetto a prima ed è normale che fugga dalle situazioni erotiche per paura del fallimento o di non essere all’altezza.

Dopo aver preso atto che non si è più così giovincelli e che il corpo sta inviando al suo proprietario segnali di invecchiamento, cosa si può fare? Sarebbe opportuno consultare un andrologo, il quale, dopo aver fatto un esame obbiettivo della condizione in cui si trova l’apparato genitale, potrebbe decidere, in presenza di disfunzioni sessuali, di procedere con indagini specifiche e valutare o meno eventuali trattamenti farmacologici. Non tutto però si risolve con una pillola, l’associazione ad una consulenza sessuale sarebbe molto utile per aiutare il paziente ad adattarsi ad un nuovo corpo con nuovi limiti ed esigenze, trovare un nuovo modo per vivere la sessualità più coerente con la funzionalità fisica e sessuale.

Non pensi di essere solo, non è un caso che i suoi amici non facciano più battute!

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Federica Casnici, laureata in Psicologia, si è formata come Sessuologo Clinico presso A.I.S.P.A. – Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata, di cui è collaboratrice. Specializzanda in psicoterapia ipnotica svolge attività in libera professione di consulenza psicologica e sessuologica individuale e di coppia.

Un Commento

  1. Brunello 26 Giugno 2019 at 8:58 - Reply

    Caro coetaneo 66enne (io ne ho 68), leggo con interesse la sua lettera e le posso dire di comprenderla bene.
    Però le dico anche che le cose belle si fanno anche con calma ed attenzione. Certo una compagna sessualmente attenta e desiderosa di un sano rapporto la comprenderà. L’amore si fa in due ! Ed è sempre bello !

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