Sessantasei e oltre
La storia di: Angelica
Sono arrivata a sessantuno anni e sono ripartita a sessantatre con una gran fatica. Due anni di fermo biologico e altri due per il rodaggio.
Non l’avrei neanche fatto se improvvisamente un giorno un pezzo che aveva determinato il mio “me” per quarantacinque anni non avesse deciso di andare via senza più guardarsi indietro. Così ho perso il braccio sinistro ma io sono destra. Troppa vita è stata vissuta nella illusione che nulla potesse cambiare se non per l’estinguersi naturale del tempo concesso e invece il cambiamento mi ha trovata viva.
Il mio sessantunesimo anno e credo anche il successivo li ho vissuti imbambolata, quasi viva, poco presente. Mi è mancata la terra sotto i piedi perché a questa età si sa con certezza di avere un tempo limitato a disposizione e rinascere diventa urgente. Le energie vengono meno e il tempo diventa stretto e si ha fretta di cominciare a vivere tutto il non vissuto. E’ finito il tempo di vivere una vita data in affitto troppo presto.
Non volendo, mio malgrado ora sono protagonista e produttrice del mio film. Il contratto di comodato stipulato nella mia preistoria è stato strappato e il mio percorso lo porterò a termine senza più vincoli.
Tutto questo è accaduto troppo tardi. Ho vissuto credendo che esistesse solo il presente, senza passato e senza futuro e ora invece il presente mi sfugge e il futuro si fa attuale. Non c’è più tempo, ho fretta.
Ma i giorni passano riempiti dall’andare in piscina, una mostra, un concerto, una passeggiata con un’amica, una cena col figlio e poi arriva il virus e annienta anche queste piccole cose e mi ritrovo sola con il bisogno misconosciuto di condividere fosse pure questo niente con qualcuno.
Sapere che sei importante per qualcuno, che qualcuno ti pensa, che qualcuno ha bisogno di te. Ho bisogno di abbracci e di ridere insieme.
Ma a sessantasei anni non ci credo più.
Cara Angelica, la mia mamma, vedova da 10 anni , ha incontrato inaspettatamente un compagno all’età di 75 anni! Non è mai troppo tardi. Un abbraccio