Non dimenticare il cambiamento climatico

Gli over 55 sono gli unici a citare il cambiamento climatico come problema mondiale più urgente.

Il “Climate Reality Barometer” 2022 di Epson, una ricerca condotta in 28 Paesi su 26.205 persone, rileva che «in tutto il mondo le persone stanno intensificando gli sforzi personali per contrastare il cambiamento climatico, un fenomeno che rimane una preoccupazione per molti, nonostante la situazione dell’economia mondiale possa distogliere l’attenzione dall’affrontare le sfide climatiche. La consapevolezza dei pesanti cambiamenti climatici in atto spinge inoltre le persone nel mondo ad adottare uno stile di vita più sostenibile».

Il Climate Reality Barometer 2022 mette inoltre in evidenza che “malgrado la recessione economica globale, i conflitti e l’impennata delle bollette energetiche, anche la crisi climatica rimane un problema per le persone in tutto il mondo: anche se in cima alla lista delle priorità degli intervistati si trova la crisi economica (22%) e l’aumento dei prezzi (21%), il cambiamento climatico si colloca al terzo posto (20%), con uno scarto minimo”.

Tuttavia, le preoccupazioni per il clima non portano al pessimismo: prima della COP26 del novembre 2021, la prima edizione del Climate Reality Barometer evidenziava che “il 46% degli intervistati a livello mondiale era ottimista sulla possibilità di evitare la catastrofe climatica nell’arco della vita; oggi, mentre il mondo si prepara alla COP27 che si terrà il prossimo novembre in Egitto, l’ottimismo ha oltrepassato il 48%. Ciò è dovuto a quel che viene definito un “deficit di percezione della realtà” nelle persone, che potenzialmente fraintendono l’intero impatto climatico futuro per il mondo”.

In Italia, soprattutto quest’anno dopo mesi di temperature elevatissime e siccità persistente, la consapevolezza delle problematicità del cambiamento climatico è cresciuta. E infatti il 29,1 % degli Italiani (molto più del 20% rilevato a livello mondiale) afferma che il cambiamento climatico è la questione più urgente che i governi e gli individui devono affrontare

Ciò nonostante prevale, nella classifica delle preoccupazioni, l’inflazione. Difatti, il 40,4% (in linea con la media mondiale) delle persone intervistate ritiene che l’aumento dei prezzi e la correzione dell’economia siano le questioni più urgenti su cui i governi, le aziende e le persone di tutto il mondo dovrebbero concentrarsi.

Uno dei risultati più interessanti del Climate Reality Barometer è che l’età è un fattore di differenziazione: dai dati risulta che le fasce più anziane e più giovani sono maggiormente preoccupate per il cambiamento climatico. Gli over 55 sono l’unico gruppo a citare il cambiamento climatico come problema mondiale più urgente (22,2%), le persone di età compresa tra 16 e 24 anni sono le uniche a classificarlo al secondo posto (19,3%), mentre tutte le altre fasce d’età lo posizionano al terzo.

Rispetto ai risultati del Climate Reality Barometer del 2021, presentato in preparazione del COP26 di Glasgow, che evidenziavano un divario potenzialmente allarmante tra la percezione della realtà climatica e la gravità dell’emergenza, è probabilmente cresciuta l’attenzione al problema, riconosciuto come una minaccia primaria, ma contemporaneamente, e forse in contraddizione, aumentano gli ottimisti climatici.

foto Edgar G. Biehle su licenza iStock

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