Io e la tecnologia, un rapporto difficile

La storia di Roberto

Vado per i 70 e sono di quelli che da venti e più anni annaspano per rincorrere i continui cambiamenti della vita quotidiana provocati dalle novità tecnologiche.

Se non vuoi essere tagliato fuori da tutto, devi cercare di imparare le novità, ma non appena hai iniziato a capire e ti sembra di muoverti senza affanno, ti modificano di nuovo tutto, e tu ricominci da capo. Una fatica continua… e sono tante le volte che ti viene voglia di mandare tutto al diavolo e di lasciar perdere.

La mia generazione è quella che quando lavorava ha visto arrivare i fax (che emozione il primo fax che ho visto arrivare!), poi i primi computer e più tardi i telefonini, quelli degli sms che tuo figlio digitava in un attimo e tu ci impiegavi mezzora. Ci è voluto un bel po’ per prendere confidenza col computer ma alla fine ce l’ho fatta, anche perché ad un certo punto sul lavoro si comunicava solo per email e il power point era obbligatorio saperlo maneggiare, l’excel invece non sono mai stato capace davvero di usarlo.

Fin qui, tutto sommato, gli attrezzi digitali erano confinati in un loro spazio ben definito. Poi invece hanno cominciato a dilagare e te li ritrovi in ogni momento della giornata.

Una volta per guardare la televisione schiacciavi un pulsante per accendere e uno per scegliere il canale. Oggi l’impostazione ti richiede un tecnico e se vuoi vedere un film sui vari netflix, prime, ecc, devi armeggiare, poi spesso e volentieri si incantano e passi delle mezzore per capire se il problema è la rete, la piattaforma o il televisore, ovviamente senza venirne a capo.

Se poi hai bisogno dell’inps o del referto delle analisi del sangue, devi passare dalle forche caudine dello spid. Senza lo spid non vai da nessuna parte. Quando pochi anni fa è partito, tra coetanei si parlava dell’accensione del proprio spid come di un’impresa eroica che richiedeva ore e ore, svariati tentativi falliti, giri alle poste e nelle tabaccherie. Poi finalmente ho imparato ad usarlo maneggiando in contemporanea smartphone e pc (lo uso molto meglio di mia moglie che quando si accorge che deve passare dallo spid entra in ansia e si incasina coi vari pin che deve usare). Ce l’ho fatta anche con questo – ho pensato. Non l’avessi mai pensato, pochi giorni fa ho letto che fra poco bisognerà usare una cosa diversa, il CIE, un altro bel cambiamento (ce n’era davvero bisogno!) che sicuramente ci farà diventare matti di nuovo.

Non parliamo degli acquisti. Ieri volevo comprare una lampada, siccome il punto vendita è molto lontano da dove abito ho pensato di fare l’acquisto online, visto che avevo già idea di cosa comprare. Sono entrato nel sito dell’azienda venditrice, ho trovato il prodotto che volevo e ho provato a comprare. No, mi ha subito detto il sito, non sei registrato, non possiamo proseguire, prima registrati. Così, mi sono registrato all’ennesimo fornitore, ho impiegato un buon quarto d’ora, mi ha chiesto di tutto e di più su di me (e speriamo che i miei dati non finiscano in cattive mani) e alla fine ok, mi ha detto, sei registrato. Però, quando ho provato a comprare davvero, il sito mi ha detto “spiacente, questo prodotto non è più in catalogo”. Ma come, prima c’era e poi quando provi a comprarlo, dopo aver fornito tutti i tuoi dati, non c’è più? Conclusione, ho smoccolato e mi sono fatto un’altra mezzora di macchina per andare a vedere di persona.

Ma è vita questa? Ma la tecnologia non doveva migliorarci l’esistenza?

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Foto di Mario da Pixabay 

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Un Commento

  1. PIERA 28 Aprile 2023 at 21:01 - Reply

    SOLILOQUIO …..con il p.c. di : rotellapiera@tim.it

    IN MUTO SOLILOQUIO, DIALOGHIAMO CON TE
    SU UN FOGLIO DA RICICLO, A DITA INCROCIATE
    PER CONTESTARTI I DATI, SEI SU DIECI SBAGLIATI .
    PER OGNI LUNGA ATTESA, PAGANDONE LA SPESA
    NELLA VAGA SPERANZA, D’UNA PRONTA RIPRESA
    ACCANITI, SUDATI, INCOSCIENTI ATTEMPATI
    CON MOLTA SUPPONENZA, RESTIAMO AL VIDEO AFFISSI
    DUBBIOSI DI RAGIONI PER I DILEMMI CHE OPPONI…
    SAPPIAMO CHE IN PERPETUO TI NASCONDI
    TRA I SITI IMMONDI !!

  2. Carlo Geri 6 Aprile 2024 at 16:47 - Reply

    Il “digitale” è apparso come un fungo e come solo pochi individui ne capiscono di micologia, così il “digitale” ha pervaso la nostra quotidianità senza una particolare educazione/preparazione alla “micologia digitale”. Mentre, nel contempo, il telefonino è diventato una “ortesi” per buona parte dell’Umanità. Senza cultura, educazione, preparazione, per l’AI ora si parla di consapevolezza, non si va da molte parti….che fare ?

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