Difficoltà sessuali: nasconderle non serve

Scrive una lettrice: Gentile Dottoressa, sono una donna di 61 anni e da tempo soffro di forti dolori al rapporto. Mi sono documentata e credo possa trattarsi di atrofia vulvo vaginale.

Mio marito continua a cercarmi, io riesco ad evitare con varie scuse, ma non so per quanto tempo riuscirò a nascondere la situazione. Ho letto che è trattabile, la questione è che la vergogna anche solo di dover affrontare il discorso mi blocca dall’andare anche dal ginecologo di fiducia.

Gentile lettrice,

L’atrofia vulvo vaginale (AVV) è una condizione cronica che si caratterizza per l’assottigliamento della mucosa vaginale dovuto al calo di estrogeni. Il tessuto vaginale e vulvare, degenerando, determina la perdita di elasticità e di tono dello stesso, la riduzione della vascolarizzazione e dell’idratazione. Come ha ben detto lei, è piuttosto diffusa, ma nonostante ciò ancora poco conosciuta dalle donne che si trincerano dietro un muro di silenzio ed imbarazzo nel momento in cui scoprono di soffrirne.

Il fatto di non parlarne fa sì che si entri in circolo vizioso, dove l’aspetto peggiore non è tanto l’insieme di sintomi che si manifestano ma il mantenimento degli stessi perché ci si preclude una possibilità di cura.

La prima cosa sulla quale le chiederei di riflettere è perché nascondere la verità al partner che, magari, chissà ora quali idee si è fatto sui suoi continui (legittimi) rifiuti. Alla base di una relazione funzionale ci dovrebbe essere la verità e l’onestà, per cui provi a dare l’opportunità al suo compagno di esserle d’aiuto e, magari, di trovare insieme un modo diverso di stare insieme.

Gli spieghi che il suo è il rifiuto di una situazione che le dà dolore, non il rifiuto di lui in quanto compagno.

In seconda battuta, le suggerirei di rivolgersi ad uno specialista che sono certa saprà accoglierla nel modo che necessità e che l’aiuterà a trovare la migliore strada. Ormai ci sono più vie terapeutiche che garantiscono buoni risultati: terapie ormonali e non, locali, radiofrequenza, ecc. che consentono a seconda dell’uso il trattamento della secchezza o della perdita di elasticità.

Più di tutto però fa l’approccio al problema e nel modo in cui viene visto e percepito. Tendenzialmente donne restie a trattare e a parlare della propria sessualità o in generale chiuse, riservate e che subiscono i cambiamenti dell’età avranno più difficoltà o addirittura si precludono la possibilità anche solo di un minimo recupero.

Ciò che ci dobbiamo sempre e senza esitazione è l’occuparci di noi perché prendersi cura di noi stessi è il più grande gesto d’amore che dovremmo imparare a fare.

Foto Marcus Aurelius da Pexels

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Federica Casnici, laureata in Psicologia, si è formata come Sessuologo Clinico presso A.I.S.P.A. – Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata, di cui è collaboratrice. Specializzanda in psicoterapia ipnotica svolge attività in libera professione di consulenza psicologica e sessuologica individuale e di coppia.

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