Recupero sessuale dopo un intervento cardiologico
Ricominciare dopo un evento cardiaco è il titolo di un articolo di qualche mese fa in cui abbiamo affrontato l’argomento da un punto di vista prevalentemente psicologico. Torniamo qui sul tema combinando aspetti psicologici con aspetti più prettamente medici.
Accorgersi dei segnali precoci
Il corpo è una macchina perfetta. Se solo fossimo in grado di leggerne i segnali, ci consentirebbe di tutelarci da grandi guai.
Ad esempio, un’ampia gamma di studi ha dimostrato che già due anni prima di un episodio di angina, è possibile riscontrare casi di disfunzioni sessuali quali deficit erettivo o eiaculazione precoce nel maschio, secchezza vaginale nelle donne.
La causa credo sia ben chiara, il tutto ha a che vedere con problematiche cardiocircolatorie, in quanto la base dell’eccitazione degli organi sessuali (a seguito dell’eccitazione mentale) è l’irrorazione sanguigna dei genitali con conseguente erezione del pene e turgore della vulva. Se ciò non avviene…c’è qualche intoppo da qualche parte!
Tener conto della sessualità nella riabilitazione cardiologica
Andiamo però oltre e poniamo il caso che ci sia già stato ahimè un evento cardiaco ma che ci si trovi in una situazione di recupero.
La prima difficoltà è che, purtroppo, chi si occupa di riabilitazione cardiologica e gli stessi cardiologi spesso non sanno parlare di sessualità e risulta così essere un argomento, se va bene, giust’appena accennato.
Eppure è un mondo intero. Una vita, un’esistenza. Dove corpo, mente, emozioni, paure, speranze e necessità si incontrano.
Il bisogno di avere informazioni affidabili
Studi condotti dall’American Heart Association dimostrano la necessità del paziente di avere informazioni riguardo al funzionamento sessuale dopo infarto, angina, interventi di by pass o di malformazioni congenite, o in presenza di insufficienza cardiaca. In modo particolare essi chiedono se è possibile una vita sessuale dopo un evento cardiaco perché spesso le coppie credono che la loro sessualità sia destinata a finire.
Le cause di eventuali problemi sessuali dopo crisi cardiache possono essere molteplici: farmaci, diabete mellito, ipertensione, insufficienza cardiaca, ansia e depressione. Sarà compito del cardiologo o del cardiochirurgo fornire tutte le informazioni necessarie al paziente, per consentirgli un ritorno il più sereno e funzionale possibile alla vita quotidiana, sia lavorativa, che sociale e sessuale.
C’è differenza tra un evento cardiaco e un altro
Da indagini dell’American Heart Association, una differenza sostanziale è da riscontrare nel tipo di evento cardiaco sperimentato dal paziente.
Generalmente chi ha subito un intervento chirurgico, per by – pass o malformazioni congenite, presenta meno paura a riprendere l’attività sessuale rispetto a un paziente vittima di infarto: il primo percepirà l’intervento come la correzione di un difetto rischioso per la vita, il secondo avrà timore che l’acuto si ripresenti, magari proprio durante l’attività sessuale.
Farmaci ed effetti collaterali
Questione delicata è quella dei farmaci, in quanto molti dei medicinali necessari per il sistema cardiovascolare possono avere effetti collaterali sul desiderio e sulla capacità sessuale: antiipertensivi, tranquillanti, antidepressivi, farmaci che controllano le aritmie e l’angina pectoris, betabloccanti e diuretici.
Nella donna invece, i farmaci possono portare secchezza vaginale, con conseguente possibilità di sviluppare la dispareunia (dolore nel rapporto), mancanza di orgasmo o difficoltà nel raggiungere e mantenere l’eccitazione.
Ricordiamoci che sono farmaci salva – vita e quindi è assolutamente sconsigliato sospenderli improvvisamente, nonostante gli importanti effetti collaterali che possono presentare. Il cardiologo o il cardiochirurgo dovranno sempre essere i riferimenti per qualsiasi dubbio o necessità: in questi casi l’autogestione è assolutamente vietata e possono essere assunti solo ed esclusivamente farmaci prescritti dal medico.
Per riprendere l’attività sessuale
Per prepararsi a riprendere nuovamente l’attività sessuale è necessario per prima cosa rimettersi in forma e affidarsi ad un’equipe di specialisti pronti ad affiancare il paziente in questo ritorno alla vita.
In affiancamento al medico specialista il sessuologo fornirà il sostegno necessario per consentire al paziente e al coniuge sano di giungere gradualmente ad uno stato di benessere sessuale conforme alla situazione.
Ad esempio, potrebbe essere suggerito di avere rapporti sessuali dopo due ore dalla fine dei pasti, in un ambiente fresco e confortevole e, se possibile, meglio con il partner abituale.
Importante suggerire le posizioni più adatte perché, non dimentichiamocelo, soprattutto i soggetti operati a cuore aperto e che hanno subito sternotomia (taglio e divaricazione dello sterno) per alcuni mesi a seguire non possono in alcun modo sforzare la muscolatura e l’ossatura del petto.
Aggiustare le reciproche aspettative sessuali
E’ necessario che da entrambi le parti si aggiustino le reciproche aspettative sessuali. Ci saranno sicuramente conflitti e problemi da superare a causa dell’emotività e della condizione fisica del coniuge convalescente.
Ma con pazienza e il giusto sostegno di figure professionali specializzate si riuscirà a superare anche questo ostacolo e a ritrovare un nuovo benessere sessuale, magari anche più soddisfacente di prima.
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Foto Ivan Samkov da Pexels – Modelli in posa
Federica Casnici, laureata in Psicologia, si è formata come Sessuologo Clinico presso A.I.S.P.A. – Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata, di cui è collaboratrice. Specializzanda in psicoterapia ipnotica svolge attività in libera professione di consulenza psicologica e sessuologica individuale e di coppia.