E’ la vecchiaia, bellezza!

È morta una star leggendaria in questa torrida estate.

Quasi senza pensarci ho cercato delle sue immagini nel web e mi sono messa a fare un acquerello, pensando a lui…

Alain Delon – acquerello di Silvia Ghidinelli

Era un uomo affascinante, un attore molto noto, interprete di famosi film, che ha lavorato con registi importanti. La sua giovinezza ha fatto parte della nostra giovinezza: ci ha fatto sognare con i suoi occhi chiari scanzonati, il suo viso d’angelo, il suo sorriso disarmante, la sua energia speciale, i suoi modi, i suoi personaggi ora ingenui, ora eleganti, o decisi, audaci, strafottenti, torbidi, maturi, ma sempre affascinanti.

È morto quasi novantenne, tante donne, tre figli, una vita complessa vissuta spesso con difficoltà, che lo ha portato ad isolarsi dal mondo, in compagnia di tanti cani che si sono avvicendati accanto a lui. In televisione hanno presentato per giorni i suoi film più famosi: Rocco e i suoi fratelli, il Gattopardo, ma anche molti spezzoni di altri film e della sua lunga vita.

Mi ha colpito un servizio televisivo sulla sua presenza a Cannes, nel 2019, dove aveva ricevuto la Palma d’oro alla carriera. Le riprese lo vedevano elegante in frac, bella presenza fisica, i capelli grigi, le borse sotto gli occhi e le rughe portate con disinvoltura, ringraziare con commozione il pubblico che lo aveva reso una star, parlare della difficoltà di durare, ma soprattutto della difficoltà di partire, di andarsene da questo mondo.

Era un bel vecchio che conservava il piglio di chi ha avuto tutto dalla vita, lo sguardo dall’espressione decisa, forse un poco delusa. Era un uomo che aveva avuto il dono di un fascino leggendario, legato alla giovinezza, ne conservava il ricordo e ora si presentava così com’era, senza ritocchi estetici, senza infingimenti, senza cadere in facili tranelli, anzi, trovando difficile partire… Fa tenerezza ma anche riflettere.

Per fortuna per noi mortali è più facile vivere la vecchiaia, sempre che la salute ci accompagni, in una nuova chiave di bellezza che sgorga dalla capacità di vivere positivamente gli anni del declino, ricchi del passato. È importante mantenere la regia di se stessi vivendo il presente nell’accettazione del proprio fisico che cambia, del proprio stato, della malattia, dell’invalidità, di un corpo rigido che perde colpi.

Vivere il presente e adattarvisi è una chiave di lettura determinante, come ci insegnano la psicologia e anche la biologia. E in questa chiave possiamo comprendere come gli anziani di oggi dicono che vale assolutamente la pena di vivere fino all’età più avanzata. Da loro possiamo imparare come “invecchiare senza essere vecchi”, che traspare dallo sguardo sereno, dai modi semplici, dalle parole misurate, dal saper stare insieme, coltivare i propri interessi e magari anche dal saper distribuire tenerezze intorno a noi, come ci esorta a fare James Hillman, il filosofo della buona vecchiaia.

E mi è venuta in mente una Senatrice del nostro Parlamento: tante rughe portate con dignità, lo sguardo sereno, la voce calma e suadente, i modi pacati ed eleganti, il passato conservato senza farsene sovrastare: sono questi gli ingredienti che fanno belli i vecchi, che sono l’etichetta di una salda e risolta vita interiore.

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Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.

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