Bando alla pigrizia !

Una cosa che sappiamo, dimostrata anche dalla scienza, è che il modo migliore per diventare bravi in qualcosa è farlo. E questo vale anche per l’allenamento.  Nella canzone del rapper Gianmarco Marcello Puoi fare di meglio si dice: “Puoi fare di meglio, per cominciare puoi provare a stare sveglio…”: e questa frase è perfetta per il nostro senior un po’ pigro, per stimolarlo a non stare sonnacchioso sul divano ma a dedicarsi a migliorare la propria salute con un programma di allenamento, anche se tradizionale, senza luci stroboscopiche.

Ci sono una moltitudine di fattori associati al declino della salute, delle prestazioni funzionali e della mobilità che accompagnano l’invecchiamento. E sono specifici per ogni individuo: per questo, per massimizzare l’efficacia, gli esercizi prescritti devono focalizzarsi sulle specifiche necessità di ciascuno. Come individuare queste necessità? Attraverso la diagnosi, cioè la valutazione medica dei punti di forza e di debolezza del senior legati all’attività fisica.

schema businFig. 1   Semplice schema di un programma di allenamento

Una volta diagnosticate le necessità, si procede a quella che in linguaggio tecnico si chiama “periodizzazione”, uno degli strumenti più importanti per impostare un programma di esercizi fisici, che é basata su tre principi: 1. cicli di allenamento focalizzati sulle specifiche necessità, 2. evoluzione dell’allenamento e 3. recupero come strumento di allenamento.

I “cicli di allenamento focalizzati” consentono di fare un passo avanti rispetto alla diagnosi poiché si riconosce che l’esercizio, tout court, come strumento di prescrizione non produce effetti immediati.   Il corpo, inoltre, impiega tempo per resettarsi in modo da rispondere alle richieste del programma di allenamento proposto. E spesso questo riassestamento richiede un certo numero di cicli di allenamento per raggiungere dei risultati soddisfacenti. Infatti, uno dei punti più complessi della periodizzazione è il riconoscere che il corpo impiega tempo a “reimpostarsi”, e su questo é sicuramente d’aiuto il Personal Trainer che deve sapere che l’essere umano ha bisogno di tempo per “trasformarsi”, specie quando è senior. E con trasformazione intendiamo anche il passaggio dell’attività fisica, da quando ci si allena alle attività della vita quotidiana: cioè l’applicazione pratica di un programma “a tavolino”, ma che ci accompagni anche nelle routine di tutti i giorni.

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Già primario di riabilitazione specialistica dell’ospedale L. Sacco di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Milano, Silvano Busin é Direttore scientifico di ISSA Europe (International Sports Sciences Association Europe) e della rivista Fitness & Sport.

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