La terza casa
La casa dove viviamo è per ciascuno di noi ricca di significati: è un rifugio, un luogo dove vivere i nostri affetti e custodire gli oggetti che parlano della nostra storia, una sicurezza per il futuro, un bene materiale, e tanto altro.
Passano gli anni e cambiano le condizioni fisiche, le esigenze, gli stili di vita, ma non sempre la nostra casa cambia con noi, adeguandosi ai nostri mutamenti.
Cora Canonici, architetto, interessata ai temi relativi all’abitare nella terza età, ha fondato nel 2012 l’Associazione di Promozione Sociale Terza Casa. Con questo libro ci invita a riflettere su come possiamo modificare la nostra abitazione in funzione dell’avanzare degli anni, convinta che più la casa è conforme alle nostre esigenze, maggiori possibilità avremo di restarvi a lungo, scongiurando la necessità di un ricovero in strutture di accoglienza per anziani.
Quando lasciamo la casa dei genitori e iniziamo il nostro percorso di autonomia, costruiamo la nostra prima casa, il luogo del progetto di vita adulto.
La seconda casa è il simbolo dell’esplorazione, del viaggio, delle nuove conoscenze, e per molti è la casa delle vacanze.
La terza casa è quella in cui ci ritroviamo tra i cinquanta e i sessant’anni, sul finire dell’età lavorativa, ma non dei nuovi progetti.
La Canonici riflette sull’abitare la terza casa, esaminando tre temi:
1. La casa deve svolgere funzioni di supporto nei confronti delle esigenze che cambiano.
Arriva un giorno in cui, chinandoci per aggiungere il sale nella lavastoviglie, troviamo scomoda la posizione del contenitore, in basso sotto al piano, eppure è un gesto abituale! O ancora, l’altezza del letto o del divano può sembrarci all’improvviso inadeguata a causa di un mal di schiena che ci affligge.
E’ importante ripensare gli spazi e gli arredi sulla base delle nuove esigenze, non in chiave di ridimensionamento, quanto piuttosto per facilitare nuovi progetti e stili di vita.
Che cosa voglio oggi? Gli oggetti di uso quotidiano sono funzionali alle mie esigenze? Mi occorrono spazi nuovi, o una diversa gestione degli spazi di sempre?
Ad esempio, il figlio che esce di casa lascia una stanza libera e questo spazio può essere riprogettato, ma molte famiglie preferiscono lasciarlo com’è: perché quando torna – dicono – trovi la sua camera di ragazzo. Ma è davvero ciò che vuole l’ormai ex ragazzo? Probabilmente no.
La stanza può diventare il luogo destinato agli hobby, oppure alla progettazione di un nuovo lavoro. Spesso, infatti, i nuovi senior non si ritirano dalla vita attiva dopo il pensionamento, ma si dedicano a nuove attività, e queste possono essere svolte da casa.
2. La casa deve essere in grado di prevenire il più possibile gli incidenti domestici.
Ogni stanza nasconde delle insidie e la Canonici ci guida all’esame di soluzioni per prevenire gli incidenti domestici che coinvolgono principalmente l’età matura: dal ripensamento della struttura architettonica dei vari ambienti, all’uso di materiali speciali, come pavimenti antiscivolo e in grado di assorbire le cadute.
E per finire, la Canonici mostra come le nuove tecnologie possono essere utilizzate anche al servizio della prevenzione degli incidenti domestici.
3. La casa deve offrire la definizione spaziale e temporale di un piccolo nucleo autonomo con servizi di ospitalità.
Quando le dimensioni della casa lo rendono possibile, è consigliabile costruire uno spazio autonomo, pur collegato con il resto dell’abitazione, per poter ospitare gli amici, i figli, o in futuro persone che si possano prendere cura di noi.
L’approccio della Canonici è multidisciplinare e accanto alla disamina dalla sua ottica di architetto, l’Autrice dà voce allo psicologo, al geriatra, all’architetto del verde, all’esperto di domotica e persino al musicista. Voci diverse e diversi punti di vista, in una visione condivisa: che la casa della nuova generazione di senior possa diventare lo spazio dell’invecchiamento attivo, per persone che vogliono guardare al futuro con realismo, ma anche con ottimismo e progettualità.
Cora Canonici, La terza casa, Franco Angeli, Le Comete, 2015
Psicologa psicoterapeuta, cura il blog www.patriziabelleri.it Per Osservatorio Senior propone le recensioni di libri che ha letto e che le sono piaciuti.