In California Senior è rock…

Nel deserto californiano sei gruppi musicali si sono radunati all’ aperto per suonare musica che ha fatto la storia del rock negli ultimi 50 anni. Il Desert Trip Festival di ottobre 2016, chiamato il Woodstock degli over 60, sancisce che i nuovi senior non sono ancora pronti ad andare in soffitta.

C’erano un americano, un canadese ed un italiano al Desert Trip Festival tenutosi in California dal 7 al 9 ottobre 2016, il concertone rock rinominato la ‘Woodstock degli Over 60’. Sembra l’inizio della classica barzelletta etnica dove alla fine uno dei protagonisti supera gli altri in qualche prodezza, ma in realtà si tratta di un vero incontro avvenuto di recente nel Sud degli Stati Uniti tra Michael, americano, di 64 anni, residente oggi in Colorado, Paul , 63 anni, canadese in procinto di cambiare residenza per spostarsi nel Canada occidentale e Giovanni di 63 anni, italiano dell’Italia centrale.

I tre baby boomer hanno partecipato al concerto e, tra una canzone e l‘altra, si sono scambiati informazioni sui loro gusti musicali, i loro vissuti ed i loro piani futuri, stimolati anche dall’atmosfera energizzante che si respirava durante il concerto.

Il Coachella Valley Music and Arts Festival ( chiamato anche Desert Trip Festival) è un evento musicale che si svolge due volte all’anno per una durata di due o tre giorni presso l’Empire Polo Fields di Indio, nella località Coachella nella California del Sud. Veri concerti all’aria aperta suonati di sera per poter far fronte al caldo torrido del deserto, questa edizione ha visto eccezionalmente tutti insieme sul palco i Rolling Stones, Paul McCartney, Bob Dylan,The Who, Neil Young, Roger Waters, e altri con un programma molto particolare perchè ha coinvolto il gotha del rock degli anni 60-70 : tutti musicisti ampiamente over 65, con una scaletta di brani che sembrano destinati ad un pubblico avanti negli anni, tanto che i media hanno persino ironizzato sul nome del concerto, chiamandolo “Oldchella” (da “old”= vecchio) invece di Coachella!

Vi è la forte tentazione di paragonare il raduno di Coachella con il mitico Woodstock. Nel 1969, Woodstock fu un evento precursore, un concerto innovativo che si svolse all’epoca nel mezzo di una serie di cambiamenti rivoluzionari in vari campi. Con il famoso concerto, allora i giovani comunicarono cosa voleva dire esprimere la loro giovinezza alla fine degli anni ’60 e usarono l’evento come cassa di risonanza per sottolineare la discontinuità generazionale manifestata allora anche nel pensiero, nei ruoli, nelle priorità sociali e nel costume.

Ancora è la stessa generazione, 50 anni dopo, che vive oggi la propria seniority in un contesto nuovamente discontinuo rispetto al passato: più longevi, potenzialmente più sani e formati scolasticamente rispetto ai predecessori, questa generazione è, ora come allora, protagonista di un concerto di tre giorni e nuovamente riesce a testimoniare la discontinuità : essere senior oggi può avere un altro significato che nel passato. I “ragazzi over 65” , radunati a “Oldchella”, non cercano la musica con nostalgia, ma per affermare un modo nuovo di essere senior.

Tra una canzone e l’altra Michael, Paul e Giovanni si sono raccontati le loro storie personali e lavorative e hanno condiviso la difficoltà e le opportunità dell’essere senior oggi nei loro paesi.

L’americano, Michael, un ex-broker di New York oggi consulente aziendale in Colorado, sta gestendo la sua seconda carriera e non pensa affatto di ritirarsi. E’ l’unico dei tre ad avere fatto Woodstock negli anni ’60 e confronta l’atmosfera di allora con quella di adesso: i protagonisti sono fondamentalmente gli stessi, con qualche anno, chilo e ruga in più, ma anche molto meglio organizzati e certamente con più mezzi economici.

Paul, il canadese, è il meno ‘inquadrato’ dei tre. E’ arrivato al concerto con altri suoi amici con i quali ha intrapreso una specie di ‘pellegrinaggio on the road’…in moto. Proprietario di una piccola azienda che dovrà vendere presto, dato che i suoi figli non intendono minimamente proseguire la sua attività, pensa poi di comperare un camper e girare per qualche mese prima di incominciare, forse, a ‘fare qualcosa d’altro’.

Giovanni, che vive nell’Italia Centrale, è un funzionario in un’azienda che aspetta la finestra utile per andare in pensione tra qualche anno e dedicarsi forse al volontariato. Michael e Paul gli hanno chiesto se avrebbe voluto seguire una nuova attività economica indipendente; Giovanni è sembrato stupìto da questa possibilità che non aveva mai considerato, ma ora si augura di poterlo fare, perché no?

Il recente Desert Trip Festival di Coachella, ha avuto circa 75.000 spettatori. Secondo le riviste specializzate l’età media dei partecipanti è stata di circa 52 anni, con un’importante presenza di under 30. Molti partecipanti hanno parlato di un’atmosfera calda e rilassante, dove persone di tutte le età si sono mescolate e hanno condiviso la loro passione per la musica. Non sono mancati gruppi di famiglia con nonni, figli e nipoti. L’organizzazione ha messo a disposizione tutti i servizi necessari ad accogliere persone con ogni tipo di bisogno e ovviamente ogni tipo di budget . Così, come già nel mitico Woodstock, anche in questo concerto sembravano regnare “Peace & Love”.

Alcuni critici hanno sottolineato che questo evento è stata una celebrazione del rock maschile, stigmatizzando come mancassero le rappresentanze delle donne musiciste, una fra tante Joan Baez. Per gli analisti di marketing è stata confermata invece l’esistenza di un settore di consumatori che è pronto a partecipare ad eventi e raduni considerati prima ‘off limits’ e l’esistenza di un mercato potenziale di consumatori over 65 con caratteristiche mai avute in passato.

Cosa possiamo imparare da questo evento ? Aldilà delle battute sugli aspetti legati all’età avanzata dei musicisti sulla quale anche gli stessi organizzatori hanno in qualche modo ironizzato, il Desert Trip Festival californiano ha mostrato un’atmosfera inclusiva dove la convivenza inter-generazionale è stata vissuta come probabilmente poche volte prima: nonni, figli e nipoti presenti allo stesso concerto e ballando insieme.

Dalla Coachella “Oldchella” emerge anche un importante segnale di come un gruppo di persone hanno messo in discussione la visione che considera gli over 65 potenzialmente assenti da questo tipo di eventi di massa. Durante il concerto non sono mancati riferimenti scherzosi sull’età dei partecipanti e in generale non ci sarà da stupirsi se prima o poi anche le case di cura del futuro si adegueranno ai nuovi contesti per diffondere nei loro saloni al posto della classica mazurca gli accordi di “Start me Up” degli Stones.

Nota: Le esperienze contenute nel testo corrispondono a episodi vissuti o testimonanze all’autore e rielaborate per una migliore comprensione dei temi. Ogni eventuale somiglianza a persone o situazioni reali è da considerarsi una coincidenza. Un ringraziamento particolare alle persone che gentilmente hanno facilitato materiale fotografico per questo articolo.

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Julio Gonzalez, educato in Messico, Canada e negli Stati Uniti, vive in Italia da più di trent’anni. Manager internazionale, ha gestito direttamente, in vari ruoli nelle Direzioni Risorse Umane dove ha lavorato, progetti di integrazione di aziende e culture diverse in Italia, Europa, Americhe, Asia e Oceania

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