Appuntamento al parco

Il film sembra una favola e sorprende scoprire nel finale che si basa su una storia vera. Insomma è una storia vera trasformata in favola, forse con l’aggiunta di una relazione amorosa.

nel pratoLui, Donald, è un “senza casa” che vive in una baracca nel parco di Hampstead a Londra. Di fatto occupa la baracca che dovrebbe lasciare il posto a un palazzo di lusso. Sullo sfondo della storia romantica c’è il tema della speculazione edilizia. Donald è un “alternativo” simpatico e colto. Si dedica alla coltivazione di ciò che mangia. La sua vicenda abitativa finisce in tribunale.

Lei, Emily, è una donna senior un po’ sperduta tra un marito recentemente morto e un figlio in partenza per l’estero. Fa un lavoretto come volontaria, ha problemi economici, è sola. Il commercialista la vuole aiutare ma non disinteressatamente. Lei scruta con il cannocchiale il parco come il protagonista della “Finestra sul cortile” di Hitchcock.

Certo è possibile che lei sia incuriosita da Donald. Forse è meno plausibile che i due si frequentino e si innamorino. Ma il film fa parte del filone consolatorio per donne senior del tipo “non è mai troppo tardi per amare e per essere amate”. E perché poi noi donne non dovremmo farci consolare dal cinema? Emily è affascinata dalla rudimentale baracca e dallo stile di vita di Donald. Ma per lei è solo una parentesi. Dunque lei e Donald si lasceranno per poi ritrovarsi ciascuno nella propria dimensione esistenziale.

cena lume di candelaL’intreccio è fragile come fragile è la sceneggiatura. Pregevole, invece, è la fotografia con la camera sempre immersa nel verde.

Diane Keaton è una senior che forse non ha abusato del chirurgo estetico. Assomiglia a se stessa e ciò è molto consolatorio sia per gli spettatori sia per le spettatrici. Esibisce le rughe, i capelli bianchi e i soliti occhialoni mentre il corpo è scattante. Nella recitazione eccelle, anche perché si è fatta più tenera e malinconica che nei vecchi film dove forse la regia di Woody Allen non le giovava. Brendan Gleeson è un “senza casa” plausibile.

La recitazione dei comprimari è spesso sopra le righe forse a causa del doppiaggio.

Un film gradevole e garbato.

Appuntamento al parco di Joel Hopkins con Diane Keaton e Brendan Gleeson

Condividi questo articolo

Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

Lascia un commento