L’altra metà della storia

Il film di Ritesh Batra con Jim Broadbent, Michelle Dockery e Charlotte Rampling, tratto dal libro di Julian Barnes “Il senso di una fine”.

Difficile davvero rendere un libro come “Il senso di una fine” di Julian Barnes che si fonda su una scrittura letterariamente sofisticata. Là la storia è divisa in due parti. Inizia con un romanzo di formazione riguardante un gruppo di giovani divisi tra angoscianti vicende private adolescenziali e i grandi temi filosofici. Nella seconda parte il protagonista ha 70 anni.

Tony è un uomo senior, un everyman con una vita comune. Ha un negozio di vecchie macchine fotografiche, una ex moglie e una figlia incinta. L’arrivo di una lettera incrina la sua tranquillità. C’è un lascito in denaro e un diario. Il diario è di Adrian, il suo migliore amico di gioventù che si è suicidato. Adrian gli ha portato via la ragazza di cui allora era innamorato. La vicenda cela un enigma che suscita nel protagonista emozioni dimenticate.

Il tema del film è il nostro modo di ricordare il passato. Secondo Barnes raccontiamo la nostra vita migliorandola ma con l’andare del tempo i testimoni oculari, che potrebbero confermare i nostri ricordi, vengono a mancare. Per cui il passato non è altro che una narrazione soggettiva. Tony nel film cerca di ricostruire una vicenda della quale si è sentito responsabile. Insegue i testimoni e riesce a ricostruirla. Il film è più ottimista del romanzo.

Numerosi flashback ci illustrano la giovinezza del protagonista e dei suoi amici. Un film non è mai paragonabile a un romanzo perché diversa è la modalità di espressione. Le immagini sostituiscono la parola e la fantasia con cui ci rappresentiamo una storia. Anche tralasciando la fedeltà al libro, che ci interessa poco, “L’altra metà della storia” risulta una prova registica solo parzialmente riuscita. Nel tentativo di mantenere viva la suspense, l’indiano Ritesh Batra rende la vicenda piuttosto enigmatica e questo nuoce alla comprensione della storia. I continui flashback appesantiscono una pellicola che si sviluppa armonicamente solo nella parte finale.

Gli attori sono tutti convincenti mentre una menzione speciale merita Charlotte Rampling che illumina la piccola parte assegnatale con la sua intatta capacità espressiva. La sceneggiatura non ha punti di eccellenza.

Difficile dire se sia preferibile leggere prima il libro e vedere il film successivamente o viceversa. Sono entrambi interessanti e di certo il film può indurre alla lettura di un romanzo meritatamente premiato sia dalla critica sia dal pubblico.

clicca qui per vedere il trailer

L’altra metà della storia, di Ritesh Batra con Jim Broadbent, Michelle Dockery e Charlotte Rampling,2017

tratto dal libro di Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

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