Ballando ballando

Sala Venezia vista dall’alto

Penserete di essere entrati nel bellissimo vecchio film che porta questo titolo. Invece la balera anni ’60 esiste davvero. E’ a Milano in pieno centro, si chiama Sala Venezia. E’ sopravvissuta a una strage: esisteva La Fiorentina, secoli fa, esisteva l’Apollo, sparito da un giorno all’altro a favore di un supermercato. Un tempo le balere (e le bocciofile) erano il regno del senior. Per questo nel tempo si sono estinte. Ma la Sala Venezia sopravviverà sempre, grazie a una gestione previdente.

I senior ondeggiano nel walzer, si allacciano nel tango e saltellano nella polka; i giovani si affannano nella baciata o nella rumba o nel chachacha; i single si muovono in sincronia nei balli di gruppo; le coppie godono di una magica romantica intesa. Tutti sorridono per quella felicità speciale che si prova nel muoversi seguendo il ritmo della musica. Certo, il ballo è un balsamo per il corpo, per la mente e per le emozioni. I ballerini sono gente allegra e socievole, pronti a tollerare sorridendo anche qualche passo di danza maldestro.

La sala Venezia, opportunamente, cerca di accontentare un po’ tutti. I senior sono i clienti storici e costituiscono circa il 60-70% dei ballerini. Ma anche i giovani hanno scoperto un divertimento nuovo, diverso dalle solite happy hour o dalle serate a base di birra. Per i single – per lo più donne senior – vengono organizzati anche corsi di ballo di gruppo. Nessuno si sente solo nella balera, che è ospitata in una vecchia Associazione Combattenti e Reduci, dove ancora si gioca a carte e al biliardo. Il luogo è all’insegna dell’informalità. Si può essere eleganti o sportivi, ballerini eccellenti o brocchi. C’è posto per tutti e ognuno si sente a suo agio. La cucina è casalinga con ottimi piatti italiani. Niente nouvelle cuisine, niente fronzoli.

Un tempo la balera era aperta anche la domenica pomeriggio. D’estate si trasferisce all’aperto all’Ortica. Oggi tutto si concentra nel sabato sera. Il pubblico arriva alle 20 ed è accolto da qualche stuzzichino in piedi. Poi arriva il primo piatto servito da personale talmente veloce che riesce ad accontentare 200 persone nel giro di pochi minuti. Nel frattempo l’orchestrina prende posto. La musica è sempre dal vivo. E si incomincia con il liscio per mezz’ora o un’ora. Si balla e si eliminano le calorie del risotto con i funghi. Poi c’è un’interruzione e arriva il secondo piatto. Poco dopo l’orchestra rispende con balli latino-americani e di gruppo, mentre viene servito spumante e limoncello.

Inutile dire che la balera è affollatissima e che bisogna prenotare con congruo anticipo se si vuole entrare. A gestire questa eterogenea marea di gente sono Antonio, che prende le prenotazioni, e Giuseppe che assegna i tavoli. Giuseppe è anche il maestro dei balli di gruppo. Grazie al menu fisso e a un’organizzazione efficientissima, la Sala Venezia offre cena e ballo a un prezzo contenuto. Molti amano organizzare proprio nella balera compleanni e anniversari, calorosamente festeggiati dai musicisti e dagli altri clienti.

Insomma la balera potrebbe essere la vera alternativa dopo la noiosa palestra, dove i visi sono spesso tirati nel faticoso e sudato tentativo di tenere in funzione ogni parte del corpo. Con il ballo il risultato è lo stesso ma il divertimento è assicurato.

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

Un Commento

  1. Brunello 9 Novembre 2018 at 10:27 - Reply

    Non ballavo quando esistevano le vecchie balere e non ballo oggi perchè, non posso fisicamente, ma…..sono certo che questa è un’ideona giusta !
    Noi senior aumentiamo ed aumenteremo ancora (la mia generazione del ’50 è molto ben nutrita) e, per fortuna, siamo sempre più “in forma” allora perchè non dedicarci al sano, rilassante, allegro ballo ?

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