Sono sposata da 35 anni, mio marito è l’uomo della mia vita e mi considero fortunata perché in tutti questi anni fra noi non è mai mancata l’intesa, e nemmeno una buona vita sessuale. Anche se negli ultimi anni il desiderio si è affievolito (sia il mio sia il suo) e raggiungere il piacere a volte è difficile. Ho escogitato un gioco, tutto nella mia testa, che mi aiuta a provare piacere ma che un po’ mi deprime: chiudo gli occhi e penso a lui quand’era giovane e prestante e mi faceva sognare. Meglio che a 62 anni ci metta una pietra sopra ?
Cara lettrice, l’immaginario è il miglior alleato per una buona salute sessuale e può essere definito come la capacità di una persona di auto-erotizzarsi mentalmente attraverso la creazione di immagini che attivano l’eccitazione sessuale. Gli scenari che caratterizzano questa “zona erogena” mentale sono significativi per capire la dinamica sessuale di una persona e sono un potentissimo afrodisiaco personale che consente di combattere il calo di desiderio e di mantenere la sessualità attiva e soddisfacente aumentando l’attrazione verso il partner.
Come ben sappiamo il calo del desiderio è fisiologico in questa fase della vita e spesso i cambiamenti fisici personali e del partner non aiutano di certo. C’è un detto che dice “In guerra e in amore tutto è lecito”, quindi non c’è niente di male a chiudere gli occhi e fare un salto nel passato e ripensare a quando suo marito era un ragazzo, basta però che questo non si trasformi in una fuga dalla realtà verso un tempo che è stato e che ora non è più. Continuare a desiderare quello che è stato non la aiuta di certo ad accettare o a trovare il bello in ciò che c’è.
È necessario però sfatare il mito del raggiungere il piacere “per forza”. L’orgasmo non deve essere un traguardo da raggiungere ad ogni costo, l’importante è godere della buona esperienza con l’altro al di là dell’esito e se dovesse riuscire ad accettare questo fatto, vedrà che non saranno così essenziali quei flashback. Scruti suo marito e vedrà che nei lineamenti, nelle parole, nei gesti c’è molto dell’uomo di un tempo.
E’ splendido comunque che, nonostante il passare degli anni o forse a maggior ragione, lei consideri suo marito come l’uomo della sua vita. Forse dovrebbe ripartire da questo, spostare il focus dal corpo all’anima. L’uomo che è a suo fianco l’ha accompagnata durante la vostra vita e questo vale molto di più di un corpo prestante e giovane. Ciò che è importante è stare bene con l’altro e la sintonia non per forza deve manifestarsi solo nel sesso, pertanto non fate sì che qualche intoppo nell’intimità rovini la vostra meravigliosa storia. Molte coppie scoprono dopo trentaciqnue anni di matrimonio di non avere più nulla da dirsi ed è lì la difficoltà perché una coppia che non comunica è una coppia persa ma, come sembra di intuire, non è il vostro caso.
Perciò non si focalizzi su ciò che “non è più” ma su “ciò che siete ancora”, perché è proprio ciò che siete dopo tutto questo tempo la vostra più grande forza.
Ciao,
sono un tuo coetaneo e anch’io ho lo stesso problema. Desidero scambiare qualche email con te. Se ti va scrivimi (giodev13@hotmail.it).
Saluti
Giovanni