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Volontariato

I volontari senior in corsia con il naso rosso

Per noi giornalisti non è cosa semplice incontrare un supereroe. Ce lo insegnano i fumetti: noi li rincorriamo e loro scappano. Che sia Clark Kent o Peter Parker, chi sta sotto la maschera sfugge dai nostri inopportuni taccuini. In quel di Foggia, però ci è andata bene. Guidati dai consigli di Jole Figurella, presidente dell’Associazione Il Cuore Foggia, realtà da anni attiva nel campo della clownterapia, abbiamo avuto modo di avvicinarci a ben quattro di loro.

Il Cuore di Foggia_parte dei volontari

Abbiamo così scoperto che, come tutti i volontari, non si reputano supereroi, ma semplici cittadine e cittadini al servizio della comunità, ma poco importa, perché ai miei occhi hanno in comune tanti elementi con gli amati personaggi targati DC Comics o Marvel.

Infatti, i quattro, come Kent e Parker, provengono da esistenze comuni: Antonio era un funzionario delle Ferrovie, Maria era collaboratrice domestica, Antonella lavorava in una ditta e Silvana era funzionaria del Ministero della Giustizia. Oggi sono tutti e quattro in pensione. E poi c’è anche la loro seconda vita in costume: quando indossano il camice e il naso rosso diventano NonnaAntonio, Bijoux, Dolcina e Pepa. Clown Dottori, professionisti del sorriso al servizio di chi, piccino o anziano che sia, soffre in città.

Antonio_Clown_Dottore_NonnAntonio

Chiedo loro quanto sia difficile questa missione in contesti laceranti. “Strappare un sorriso a un bambino in oncologia è difficile, ma è più difficile – ci confessa Antonio – strapparlo ai genitori, quando però ci riesco sono l’uomo più felice del mondo!”. Ci confermano altresì che, grazie alla clownterapia, capisci di avere determinati “poteri” nascosti, come Antonella che ci spiega d’aver scoperto d’essere brava a inventare giochi per allietare le giornate dei pazienti, sia bimbi che adulti. Addirittura, nella bellezza della scoperta delle proprie potenzialità, è facile individuare anche la famosa kriptonite: “Per esempio – ci confessa divertita Silvana – io so portare con me l’ascolto, il sorriso e l’empatia, ma non sono portatissima nel realizzare figure con i palloncini”.

Certo, mi viene da pensare, che nell’immaginario collettivo il clown è giovane e dinamico, e chiedo allora quale marcia in più potrebbe portare un senior in questa avventura. “L’esperienza di una vita vissuta con tutto il suo carico di cose belle e cose brutte”, ci dice Maria, sostenuta da Antonella che aggiunge “l’ironia e la leggerezza di mettere i volontari più giovani a loro agio, mettendoci nei loro panni, cercando punti positivi di contatto generazionale”. Anche la vita lavorativa, per esempio nel caso di Silvana, ritorna utile quando indossa il camice e il naso rosso: “Ho lavorato nelle carceri, ho fatto la mia gavetta in luoghi duri e di sofferenza!”.

Maria Assunta_e Silvana_in arte Clown Dottore Dolcina e Clown Dottore Pepa

Il brusco stacco con il mondo del lavoro che un po’ tutti i nostri intervistati ci hanno sempre confermano, per loro pare non essere stato traumatico, anzi: “Io dovevo sempre avere il telefono acceso quando lavoravo – ricorda Antonio, aggiungendo – quando vedevo un treno, anche in ferie, era una preoccupazione dal punto di vista tecnico, oggi quelle preoccupazioni sono svanite”. Anzi, è proprio Clown Dottore NonnAntonio che sottolinea che questa è la marcia in più che un Senior porta in un

gruppo di volontari: “Noi non abbiamo obiettivi, titoli, corsi, lavori da rincorrere. Io ho solo me stesso e la macchina che metto a disposizione per andare a fare il volontariato. Però non sai quanto mi trovo bene con i volontari giovani! Con i bambini ritorno bambino, con i giovani torno giovane. L’importante – sorride – è che non mi facciano camminare troppo!

Se tutti e quattro mi confessano, ora che sono in pensione, di non disdegnare assolutamente il divano, ci rivelano parimenti che troppo fermi non ci sanno proprio stare. Anzi, confermano che il volontariato e più specificatamente la clownterapia, in un modo o nell’altro, li ha aiutati a “svoltare” in momenti spesso difficili, legati al mondo del lavoro che li ha forzati all’uscita, a lutti o alle difficoltà famigliari per fortuna ormai lasciate alle spalle.

Antonella_Clown_Dottore_Bijoux2

Se devo indicare uno dei momenti più belli di questa nuova esistenza è stato proprio il mio “battesimo”, la cerimonia quando sono rinata Clown Dottore Dolcina – ci racconta Maria – abbiamo fatto una sorpresa ai miei parenti che non sapevano nulla della mia scelta. Sono rimasti colpiti. Nel cuore ho scolpito il momento della consegna del camice e del naso rosso, con accanto la mia madrina, un’amica, che mi spinse a iniziare questa avventura”.

E se sono proprio i supereroi che spesso non riescono a bilanciare la propria missione con la vita quotidiana, Silvana ci svela la sua strategia: “Nella mia missione, nella clownterapia non voglio e non devo dimenticare che ho anche una famiglia! È fondamentale darsi delle priorità e mantenere un equilibrio per continuare a fare del bene alla comunità e contemporaneamente non logorare i propri rapporti famigliari”.

E la vita da clown nelle corsie pare comunque ricchissima di soddisfazioni personali: “Il momento che più mi ha reso felice – racconta Antonella – è quando, all’unanimità, i miei colleghi mi hanno affidato

Silvana_Clown_Dottore_Pepa_con_altri_volontari

un nuovo team in una struttura per anziani. Erano passati pochi mesi dal mio ‘dottorato’ in clownterapia. Questo gesto di fiducia mi ha riempito di gioia!”.

Tutti confermano che, al netto dell’impatto con la sofferenza altrui, quello che si portano poi a casa supera tutte le negatività e finisce per curare le proprie ferite e fatiche: “Una volta – ci dice Antonio – mi faceva male la gamba e avevo deciso di non andare al mio turno…  Francesco, ci credi che facendomi forza, una volta messo il camice insieme agli atri Clown Dottori, mi è passato tutto?”

Ci crediamo NonnAntonio! “E sai cosa sogno per il 2020?”. Da semplice giornalista a caccia di supereroi mi sono trovato spiazzato, non sapendo cosa rispondere. “Francesco, mi sto attrezzando per studiare di giochi di prestigio basilari da portare in corsia. Se riuscissi a diventare clown-dottore-mago, tutto insieme, sarebbe il massimo!”.

E poi ditemi se questi volontari Senior, se non eroi, non siano almeno volontari SUPER! Che bellezza.

1 Commento

  • Anche a me è balenata l’idea di fare del volontariato !
    Sono andato in pensione nel 2017 e, più di una volta, ho provato a scrivere ad alcune organizzazioni di volontariato rivolto ai bimbi bisognosi (abbandonato i malati).
    NESSUNO mi ha risposto !
    Non sono un soggetto “interessante” ?
    Ma come fanno a scegliere le persone che li contattano ?
    Sono molto, molto deluso e non saprei cos’altro fare per presentarmi a questa gente !

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