Fare di necessità virtù
Della serie “Appassire con stile”.
In questi giorni parlo con le mie amiche al cellulare o in video e sento che tutte ci lamentiamo dei capelli, che ricrescono senza colore, proprio bianchi o grigi.
Sconsiglio alle amiche di tingere i capelli da sole; io da anni ho deciso che mai più mi farò la tinta ai capelli da sola: ci rimettevo regolarmente almeno un vestito o una maglia, macchiati di crema bruna, che, proprio perché doveva tingere, non andava più via; macchiavo anche l’asciugamano che mi tenevo sulle spalle e anche il tappeto del bagno; e quelle tinte “ fai da te” non andavano più via neppure dai capelli che diventavano sempre più scuri e stopposi sulle punte…
Faremo come Giovanna Botteri, l’inviata della TV dalla Cina, che ostenta con naturalezza i suoi lunghi capelli grigi portati elegantemente di lato? Suscita molti commenti sui social per i suoi capelli, ma anche per le sue magliette scure, con scollo a vi, sempre uguali, ma lei replica che è una giornalista, non una donna di spettacolo. Mi viene in mente anche Miss Marple, la straordinaria detective per passione, scaturita non a caso dalla penna di una donna: Aghata Christie, che è uno dei pochi casi in cui la donna, lei sì, veramente anziana, si presenta così com’è, con la sua fisicità da nonna del secolo scorso, ma sa farsi apprezzare per la sua acutezza e la sua intelligenza.
Potrebbero essere, queste donne, il manifesto del riscatto delle donne non più giovanissime, che in questi giorni di coronavirus si accettano così come sono, senza nascondere gli anni: molte con la loro ricrescita di capelli bianchi, con il loro punto vita più largo, le mani, ossessivamente lavate ma meno curate, nell’impossibilità di fruire delle cure dell’estetista.
E domani, chissà, per chi non l’ha ancora fatto, forse i capelli bianchi o grigi diventeranno una sfida per le potenti lobby delle tinture per capelli; i ritocchi estetici che arricchiscono i chirurghi e che spesso cambiano i connotati forse saranno per sempre banditi. Perché non ce ne importerà di essere sempre giovani: la vecchiaia e la giovinezza non sono dei valori, ma sono degli stati da vivere con naturalezza e con gratitudine. Ci importa invece di esserci, di vivere, di potenziare la nostra voglia di affrontare la vita con grinta e intelligenza, per non pesare sui nostri figli, per sapere che i nipoti vinceranno le loro sfide, per vedere ancora primavere da vivere in libertà… Una mia cara zia mancata ottuagenaria diceva sempre:” Da giovani si deve piacere, da vecchi non si deve dispiacere”. Certo, la cura di sé va bene, purché ci si accetti così come si è…
Il dramma del coronavirus potrà essere un’occasione, per i filosofi, i politici, gli scienziati e per gli economisti per riflettere sulla nostra società, certo, ma anche, per noi donne senior, per riflettere sui piccoli scenari della nostra vita quotidiana.
Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.
Con voi si commenta volentieri poi che non imponete l’uso della password che continuamente è richiesta da ogni struttura del vostro tipo !
Continuerò a seguirvi e commentare fin che avrò interesse e voglia di partecipare ai vostri blog : a riscriverci presto !
Sono assolutamente d’accordo! Accettare i cambiamenti dell’età e’segno di maturità e intelligenza. Ho sempre trovato la tinta dopo i sessanta patetica….e poi è così evidentemente fasulla ! Importante invece è che la testa sia ben pettinata con un taglio adeguato e ben fatto. Colori chiari per abiti magliette camicie che i capelli bianchi esalteranno ingentilendo. Dobbiamo continuare a essere fiere di noi della nostra capacità sempre maggiore di comunicare amore per la vita, comunque.
……. Ho 67 anni, è sono andata in pensione all’inizio della pandemia dopo 42 anni e 3 mesi di servizio allo Stato.
Ho sempre amato il mio lavoro, ma il raggiungimento della pensione non mi faceva paura anzi pensavo già ai viaggi che avrei potuto fare, adesso mi trovo dopo tutta questa chiusura senza entusiasmo vuota senza interessi quasi inutile e non so come ricominciare, ho problemi di vista e guido poco, non ho un affetto ( un uomo), e devo ricominciare a pensare positivo, i miei problemi di vista mi impediscono di leggere (non più di due pagine), e così mi annoia pure ancora di più prendere un libro, insomma sono in una fase deludente.