La vita davanti a sé

Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1975 di Romain Gary, un grande successo internazionale.

Madame Rosa, interpretata nel film da Sofia Loren, è una ex prostituta che ha creato in casa un asilo per figli di prostitute tutti stranieri. Lo fa per denaro ma per i bambini prova simpatia e con loro si stabilisce presto un rapporto affettivo. Lei, ebrea reduce dai campi di concentramento, è molto rispettosa delle culture dei piccoli ospiti.

Momo (Ibrahima Gueye) è un ragazzino senegalese in attesa di adozione che viene a stare da lei. E’ sveglio e ribelle, pieno di iniziative per sopravvivere. I due si annusano, si scontrano e poi si piacciono. Momo stringe amicizia con un tabaccaio da cui lavoricchia e con uno spacciatore.

Il film racconta il rapporto tra i bambini senza madre e senza patria che sono ospitati nell’asilo. Ma soprattutto racconta il rapporto tra Madame Rosa e Momo. Lui, più maturo della sua età anagrafica, diventa il confidente dell’anziana ospite che quando si ammala fa affidamento su di lui.

La bella storia non risente di uno spostamento geografico. Nel libro si svolge a Parigi, nel film si svolge in Puglia, terra comunque di immigrazione.

Il regista, Edoardo Ponti, è il figlio di Sofia Loren e va detto che dirige con mano leggera e senza le sbavature che sarebbero comprensibili nell’utilizzare come protagonista la madre. Nel film c’è tutta l’empatia e la tenerezza che sarebbero comunque rivolte verso un’icona del cinema.

Che dire di Sofia Loren? Non è semplicemente un’attrice senior. Lei è consegnata alla storia perché esiste da sempre nelle nostre vite. Dà corpo al personaggio di Rosa con il suo viso che non presenta segni di chirurgia estetica e, di conseguenza, ha mantenuto intatta la sua capacità espressiva. Recita con la consueta maestria, accenna un passo di danza. Forse l’accento napoletano non si addice molto a una Madame Rosa, squisitamente francese. Ma si sa che le prostitute possono scegliere nomi di fantasia. Anche Ibrahime Gueye è molto bravo nell’interpretare forse un altro sè stesso.

Sceneggiatura e fotografia contribuiscono a realizzare la riuscita di un film delicato, dove tutti gli attori possono esprimersi compiutamente.

Ovviamente il film è centrato su Sofia Loren e piacerà molto ai senior perché testimonia la vitalità di un’attrice capace di affrontare la vecchiaia con grazia e con coraggio. Sofia trasmette fiducia nel futuro. E’ facile identificarsi con lei e sperare di mantenere una forma fisica e mentale davvero invidiabile come la sua.

La vita davanti a sé, regia di Edoardo Ponti con Sofia Loren, Ibrahima Gueye, Renato Carpentieri, Diego Iosif Pirvu, Abril Zamora. Su Netflix.

Foto: Greta de Lazzaris/Netflix

Per vedere il trailer clicca qui

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

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