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Psicologia e longevità

Un amico peloso

Animali da compagnia, senior e benefici psicofisici.

Basta scorrere anche distrattamente i comunicati commerciali per capire che in Italia abbiamo più animali da compagnia che bambini. Inutile citare le infinite ricerche che evidenziano ormai da anni tutti i benefici del tenere un animale in casa.

I cani e i gatti rispondono a due filosofie di vita diverse e forse incompatibili. La grazia di un gatto, con gli atteggiamenti da piccola tigre, è incomparabile, come la sua autonomia. Facile da tenere, richiede poco impegno.

I cani invece sono diversissimi tra loro. Tra un Chihuahua e un San Bernardo c’è poco in comune. La scelta è un fatto personalissimo naturalmente. Ma tutti i cani sono calorosi nel manifestare ogni tipo di emozioni. Però hanno in comune la necessità delle tre passeggiate al giorno e la raccolta degli escrementi. A taluni può sembrare troppo impegnativo. Ma, come ci insegnano i gerontologi, il divano e la televisione sono i nemici di una longevità sana.

Allora le tre passeggiate possono essere viste come un’opportunità: più attività fisica, meno visite dal medico, più interazione sociale, meno stress. Si prende l’abitudine di uscire, si incontrano altri proprietari di cani. E si osserva il meraviglioso mondo di odori che il cane annusa con trasporto.

Accende la curiosità osservare un cane. E se mi ammalo? Ecco in funzione i dog sitter. E se faccio un viaggio? Le pensioni per cani provvedono a tutto. Certo avere un cane implica delle rinunce. Si va al bar, al ristorante e sui mezzi pubblici ma non al cinema, a teatro o a visitare un museo.

Alcuni pensano che questi animali siano troppo tutelati. Cosa dà un cane in cambio? Chiunque conosca un proprietario di cani può testimoniare con stupore l’innamoramento reciproco di cui godono. Non ci sono parole. Lasciamo ai grandi scrittori l’abilità per raccontarlo.

Ma focalizziamo l’attenzione sui senior. Un cane grande implica una passeggiata molto lunga e può far cadere il proprietario quando tira il guinzaglio. Un cane piccolo è più adatto ai senior. In caso di emergenza lo si porta in una borsa.

E’ difficile da spiegare, forse ha a che fare con il nostro senso materno, ma tutto ciò che è piccolo ci intenerisce: i piedini di un neonato come le zampine di un cagnolino, se permettete il paragone. Impagabile è la vista di un cagnolino che dorme sulla schiena con le zampine per aria, fiducioso che nulla di brutto gli potrà capitare. Soddisfa in pieno il nostro senso estetico. E il suo affascinante modo di stirarsi? Il cane piccolo dà la sensazione di restare cucciolo per sempre. I bambini osservano con adorazione i cagnolini perché li vedono alla loro portata. Ridono e allungano la mano per toccarli. Infine, è sufficiente un cagnolino per sentirsi più sicuri? Sì, anche uno Yorkshire può fare tanta cagnara da mettere in fuga un intruso.

Certo il possesso di un cane dipende dall’amore per gli animali. Ma sono molti i senior che godono della compagnia e dei benefici di un amico peloso.

foto LightFieldStudios su licenza iStock

 

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