Michelle Adams, Piccoli desideri, Giunti 2021
Elisabeth vive sola nel suo cottage in un borgo di marinai in Cornovaglia.
È vedova e la sua unica figlia, l’amata Kate, non le parla da un anno, negandole anche la consolazione di vedere i nipotini.
Elisabeth ha avuto un grande amore Tom, ma una tragedia e troppi non detti li hanno separati tanti anni fa.
Erano giovanissimi e la vita di ciascuno ha seguito altre strade.
Tuttavia, ogni anno Tom – nell’anniversario del loro primo bacio, il 7 settembre – si avvicina furtivo al cottage di Elisabeth e lascia un vasetto di terracotta con un croco, il suo fiore preferito.
Legato al vasetto c’è sempre un biglietto: ogni anno un desiderio, qualcosa che avrebbero potuto fare se fossero rimasti insieme.
Semplici cose che parlano di una quotidianità sognata, ma non vissuta.
Il primo, nel 1969, era Oggi vorrei restare a letto con te tutta la mattina ad ascoltare il rumore delle onde.
Oppure: Vorrei farti leggere il mio diario in modo che tu sappia che ogni giorno di quest’anno ho pensato a te.
49 anni, 49 biglietti, altrettanti desideri.
Qualche volta c’era anche un regalo.
Quest’anno è speciale, è il cinquantesimo anniversario.
La mattina, Elisabeth esce con trepidazione dal cottage, ma non trova nulla.
Tom non può essersi dimenticato, deve essergli successo qualcosa.
Presa dall’angoscia, lei così restia a muoversi dal suo piccolo borgo, decide di andare a Londra a cercare Tom, senza neanche essere sicura che l’ultimo indirizzo che conserva sia ancora quello giusto.
Porta con sé pochi effetti personali e un cestino con i 49 biglietti.
Per Elisabeth, abituata a una routine solitaria ed essenziale, l’impatto con la grande città è inizialmente di spavento, ma non demorde: deve trovare Tom.
Riesce a trovarlo e il romanzo si dispiega su due piani: il presente con il suo carico di emozioni finalmente espresse e il passato, la storia di Elisabeth e Tom e i veri motivi per cui non l’hanno potuta vivere.
Non resta più molto tempo, ma ci sono ancora tanti desideri da realizzare e soprattutto la verità da conoscere, finalmente.
Piccoli desideri è un delicato romanzo d’amore tra due persone ormai mature: 67 e 68 anni.
Ci racconta che l’amore può essere vissuto in qualsiasi stagione della vita, anche quando l’età o la malattia minano il fisico e qualche volta anche la mente.
Fa riflettere anche sui “non detti”, quelle occasioni mancate che possono deviare per sempre il corso della vita.
La scrittura è gradevole, grazie anche alla traduzione di Leonardo Taiuti.
Talvolta, il calcare la mano sui malanni dell’età di Elisabeth sembra un po’ esagerato – in fondo ha solo 67 anni! – e sulla sua ingenuità rispetto al progresso: avrebbe potuto cercare Tom “su quell’affare, Internet; ma senza l’aiuto della figlia non aveva proprio idea di come procedere”.
Sarà perché Elisabeth ha sempre vissuto in un borgo di pescatori? O forse perché la giovane Autrice vede “vecchi” i sessantenni di oggi?
Bisognerebbe chiederlo a lei: Michelle Adams è nata in Inghilterra e vive a Cipro con il marito, i figli e due gatti. È una scienziata part-time e ama scrivere storie d’amore.
L’abitudine di conservare i propri scritti soggiunge quando l’età pensionabile ci costringe a ritirarci nel nostro privato e a considerare le nostre aspettative di ieri con i risultati raggiunti oggi . Questo non sempre amaro bilancio ci porta meno insicurezze e ci valuta al presente con quello che abbiamo ottenuto e trascorso .
Il materiale numeroso e sempre attuale a volte rivisto e revisionato ci dona ogni valutazione con il beneficio d’inventario !