Stati Uniti: differenze tra senior nel post Covid
Negli ultimi mesi del 2021 uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) negli Stati Uniti ha rivelato che l’aspettativa di vita nel paese è diminuita di 1,5 anni nel 2020, affermando che la colpa è in gran parte da attribuire al Coronavirus.
Secondo il National Center for Health Statistics del CDC si è registrato un calo dell’aspettativa di vita: da 78,8 anni nel 2019 a 77,3 anni nel 2020. Lo studio conferma che questo è stato il più grande calo di aspettativa dalla Seconda Guerra Mondiale, quando l’aspettativa di vita era scesa di 2,9 anni tra il 1942 e il 1943.[1]
L’idea che il COVID alla fine possa avere un impatto anche sulle previsioni di longevità delle popolazioni è un aspetto al quale gli studiosi stanno guardando con attenzione, poiché potrebbe avere nel tempo un’importante rilevanza nell’effettiva gestione della terza età.
Le aspettative di vita di bianchi, afroamericani e popolazione di origine latina sono diverse.
Da sottolineare però che lo studio indica un’altra differenza significativa: per la popolazione afroamericana, l’aspettativa di vita è scesa di 2,9 anni (da 74,7 anni nel 2019 a 71,8 nel 2020); per la popolazione di origine latinoamericana, l’aspettativa è scesa di 3 anni (da 81,8 anni nel 2019 a 78,8 anni nel 2020) ed infine per la popolazione cosiddetta “bianca” il calo è stato più contenuto e pari a 1,2 anni nello stesso periodo.
Come affermano alcuni critici, il Coronavirus ha messo in luce differenze importanti nell’accesso alle cure sanitarie, ma non solo. Si evidenziano differenze strutturali già esistenti prima della pandemia e legate a specifici gruppi etnici nella popolazione americana.
Le persone di diversi gruppi etnici negli Stati Uniti si preparano per la pensione in modo diverso.
Più specificamente per la popolazione senior, un altro studio indica differenze nel modo in cui la popolazione americana si sta preparando a costruire la propria pensione.[2] I programmi pensionistici statunitensi si basano fortemente sullo sforzo del singolo individuo per accumulare reddito durante la vita lavorativa. I sistemi possono anche essere sponsorizzati da datori di lavoro che partecipano alla costruzione di questi piani di accumulo secondo modalità diverse. I sistemi più famosi sono chiamati programmi a “contribuzione definita” e a “benefici definiti” e sono gli strumenti primari affinché le persone si costruiscano un beneficio pensionistico a lungo termine. Circa il 60 % delle famiglie bianche in età lavorativa partecipano ad un piano pensionistico aziendale, rispetto al 45% delle famiglie afroamericane e al 34 % delle famiglie di origine latinoamericana.
Uno dei motivi per comprendere questa differenza nella partecipazione ai piani pensionistici è che non tutte le famiglie sono idonee a partecipare a un piano pensionistico sponsorizzato dal datore di lavoro; ad esempio perché il dipendente lavora a tempo parziale oppure non accumula l’anzianità necessaria in azienda. Aspetti questi che sono caratteristici di una popolazione mobile e flessibile nel mondo del lavoro come quella americana che a lungo termine non permette un facile accumulo continuativo. Lo studio evidenza inoltre che non tutte quelle famiglie che avrebbero diritto ad accedere ad un piano pensionistico scelgono volontariamente di farne parte, anche perchè hanno una diversa capacità di risparmiare per questo scopo durante la loro vita lavorativa.
La creazione di altre fonti di risorse per la pensione.
Negli Stati Uniti prepararsi per andare in pensione implica la capacità di poter costruire una fonte di reddito integrativa all’eventuale contributo dei piani pensionistici, dimostrandosi necessario avere delle risorse per poterlo fare. Lo stesso sondaggio della Consumer Finances indica che negli Stati Uniti la tipica famiglia bianca ha otto volte la ricchezza della tipica famiglia afroamericana e cinque volte la ricchezza della tipica famiglia latinoamericana. Lo studio fa un affondo su alcuni fattori che possono influenzare la possibilità di creare i fondi integrativi, quali il trasferimento della ricchezza tra generazioni e la possibilità di investire in immobili. E anche in questo caso ci sono differenze legate ai diversi gruppi etnici.
- Per quanti riguarda i trasferimenti intergenerazionali, intesi come la possibilità che le famiglie hanno di trasmettere ricchezza e risorse tra generazioni sotto forma di eredità o sostenere i propri figli pagando servizi per loro: quasi il 30 % delle famiglie bianche dichiara di aver ricevuto un’eredità o un supporto agli studi; questa percentuale scende a circa il 10 % per famiglie afroamericane e al 7 % per le famiglie di origine latinoamericana.
- Per quanto riguarda le proprietà immobiliari, queste sono intese come una componente della ricchezza che può svolgere un ruolo importante nel reddito futuro perché luogo per vivere, da affittare a terzi o da capitalizzare: il 73% delle famiglie bianche di mezza età possiede casa di proprietà rispetto a circa il 51% delle famiglie afroamericane.
Un traguardo più ampio per l’inclusione intergenerazionale
I temi dell’inclusione dei senior nella popolazione degli Stati Uniti rimane un aspetto centrale nelle agende degli amministratori pubblici. Il COVID ha portato alla luce importanti temi sui quali riflettere per la gestione sanitaria, per la longevità e non solo. Inoltre, la preparazione delle persone ad un eventuale pensionamento mette in luce notevoli differenze, dando al tema dell’inclusione una nuova prospettiva: si aggiunge all’ormai riconosciuto aspetto intergenerazionale, anche la chiave di lettura delle differenze etniche all’interno dello stesso paese.
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[1] U.S. Life Expectancy Fell By 1.5 Years In 2020, The Biggest Drop Since WWII / 2021 / NPR
[2] Disparities in Wealth by Race and Ethnicity/2019 Survey / 2019 / Consumer Finances, Board of Governors of the Federal Reserve
Julio Gonzalez, educato in Messico, Canada e negli Stati Uniti, vive in Italia da più di trent’anni. Manager internazionale, ha gestito direttamente, in vari ruoli nelle Direzioni Risorse Umane dove ha lavorato, progetti di integrazione di aziende e culture diverse in Italia, Europa, Americhe, Asia e Oceania