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Salute

Come affrontare il calo della vista

“Dottore, da qualche mese quando leggo il giornale vedo tutto annebbiato e non riesco a riconoscere le parole. Cosa posso fare?”

Con l’avanzare dell’età, tutti gli organi di senso vanno incontro ad una perdita di funzione. Tra i deficit sensoriali, uno tra i più invalidanti dal punto di vista funzionale e sociale è la riduzione dell’acuità visiva, altresì nota come ipovisus.

Di seguito si elencano una serie di condizioni, in parte fisiologiche, ed in parte morbose, spesso legate all’invecchiamento:

> Presbiopia

E’ caratterizzata da una fisiologica riduzione della capacità di messa a fuoco, che causa una difficoltà nella visione da vicino, motivo per cui si rendono indispensabili gli occhiali per poter leggere, scrivere e compiere altre attività comuni della vita quotidiana.  

> Cataratta

È la prima causa di cecità. Il cristallino, cioè la “lente” che permette di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina, con il passare degli anni si ispessisce, perdendo in elasticità e trasparenza, comportando una riduzione dell’acuità visiva. Il soggetto affetto da cataratta riferisce una vista “annebbiata”. Il trattamento consiste nella rimozione chirurgica del cristallino malato e sostituzione con una lente sana.

> Glaucoma cronico

E’ la seconda causa di cecità. Il glaucoma si instaura per un’alterata produzione e/o alterato drenaggio dei fluidi oculari, generalmente a carico di entrambi gli occhi, cui consegue un aumento della pressione endoculare, un danneggiamento dei nervi ottici e un progressivo calo della vista fino alla cecità. Solitamente il glaucoma è asintomatico fino a che il nervo ottico non risulta irreversibilmente danneggiato, motivo per cui il riconoscimento precoce risulta fondamentale.

> Degenerazione maculare retinica

Consiste nel deterioramento della macula, una piccola area della retina che comporta la perdita della visione “centrale”, lasciando intatta la visione periferica. Esistono due forme: la forma secca, che è responsabile del 90% di tutte le forme di degenerazione maculare, ad evoluzione lenta, e la forma umida che si caratterizza invece per una più rapida evoluzione e per un danno maggiore all’occhio. Non esiste una cura che porti ad una guarigione definitiva. Vi sono tuttavia evidenze che iniezioni intravitreali di fattori di crescita endoteliali antivascolari possono rallentarne l’evoluzione.

> Retinopatia diabetica

Sino all’84% dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 può sviluppare questa grave complicanza. Si tratta di una complicanza che si sviluppa a seguito di un’iperglicemia (elevato livello di glucosio nel sangue) persistente negli anni. La terapia consiste nel trattamento della causa di base, ovvero dell’iperglicemia, impostando una corretta terapia antidiabetica orale o con iniezioni sottocute di insulina a seconda del grado di evoluzione della malattia.

>Retinopatia ipertensiva

Si manifesta nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa di stadio avanzato. E’ causata da vasocostrizione dei vasi retinici, cui fa seguito un ridotto afflusso di sangue che può danneggiare la retina. Si può prevenire assumendo la corretta terapia antipertensiva.

Ma perché è così importante saper riconoscere tempestivamente la presenza di un deficit visivo?

Il calo della vista può comportare difficoltà di orientamento spaziale (specialmente in ambienti differenti dalla propria abitazione) e un aumento del rischio di caduta. Questo può condurre ad isolamento e ritiro dalle normali attività sociali, con tendenza a sviluppare disturbi depressivi del tono dell’umore.  Inoltre, può causare dipendenza funzionale: maneggiare il denaro risulterà più complicato, così come gestire in autonomia la propria terapia farmacologica. Anche le attività ludiche (guardare un film, giocare a carte) potrebbero essere inficiate.

Non va inoltre dimenticato che una riduzione della vista può comportare un’aumentata difficoltà anche nella preparazione dei pasti. Una dieta inadeguata aumenta il rischio di malnutrizione, ovvero un disequilibrio fra l’apporto di nutrienti e fabbisogno corporeo necessario al mantenimento, crescita e riproduzione cellulare e sarcopenia, una patologia di tipo muscolo-scheletrico, caratterizzata da un deficit di forza, quantità e qualità della massa muscolare, in associazione a riduzione delle performance fisiche. Negli over 65, entrambi questi fattori aumentano il rischio di sviluppare la cosiddetta “sindrome da fragilità”, ovvero una riduzione delle riserve funzionale e omeostatiche dell’individuo cui consegue una minor efficienza dell’organismo nel fronteggiare eventi stressanti (come infezioni o interventi chirurgici) ed una maggiore propensione a sviluppare eventi clinici avversi (quali dipendenza funzionale, istituzionalizzazione e decesso).

Quindi che strategie attuare se compare ipovisus?

  • Controlli oculistici periodici. Dopo i 60 anni, è consigliato eseguire un esame annuale della vista con misurazione del campo visivo, della pressione oculare e del fondo dell’occhio.
  • Indossare gli occhiali da sole per evitare esposizione prolungata diretta ai raggi solari
  • Seguire una dieta bilanciata, con una alimentazione ricca di frutta, verdura e fibre
  • Garantire una adeguata idratazione, per permettere la produzione delle lacrime
  • Controllare e correggere i principali fattori di rischio (come i valori di glicemia in presenza di retinopatia diabetica e quelli di pressione arteriosa in presenza di retinopatia ipertensiva)

Sottoporsi regolarmente ad esami oculari è il modo migliore per evitare problemi alla vista. Se non avete svolto un esame nell’ultimo anno, fissate un appuntamento quanto prima e nel caso di particolari segni e sintomi – come dolori improvvisi agli occhi, comparsa di macchie o di un “velo scuro” nel campo visivo, visione sfocata, visione doppia o sensazione di “corpo estraneo” oculare -, potendo costituire una emergenza medica o una patologia urgente che nel tempo può peggiorare, rivolgetevi al vostro medico curante per una valutazione quanto prima.

Foto Inside Creative House su licenza iStock

1 Commento

  • Grazie. Benché in linea generale conoscessi le info inviatemi, ritengo che un “ripasso” giovi. Si lamenta, comunque, la difficoltà ad accedere alle strutture della ASL. Sono davvero tempi biblici quelli relativi alle diagnosi e alle terapie di chi necessita di accostarsi ad un oculista.
    Un saluto molto cordiale

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