Laboratori: fucine di creatività e di socialità

Nell’ultima settimana di aprile, a conclusione dell’Anno Accademico dell’Unitre della mia città, (della quale sono Direttrice dei corsi) abbiamo dato vita alla Mostra dei lavori eseguiti dai nostri Associati nei vari Laboratori, in una bella sede espositiva cittadina. L’ultima mostra dei lavori risaliva a maggio del 2019, ben 4 anni fa e finalmente possiamo dire di essere tornati alla normalità.

La Mostra dei Lavori realizzati nei Laboratori

Gli allievi che espongono i loro lavori appartengono ad otto Laboratori: Acquerello, Ago filo e fantasia, Bijoux, Disegno, Espressioni pittoriche, Origami, Ricamo e Uncinetto, dei quali sono presenti anche i loro talentuosi docenti.

La Mostra ha avuto molte visite di un pubblico che ha apprezzato e ammirato i lavori esposti, di gran qualità; ma voglio qui sottolineare l’importanza di ciò che non si vedeva ma che ne era parte integrante: l’importanza della creatività e della fantasia: essere creativi significa non essere mai banali, vuol dire sempre impiegare l’intelligenza e la consapevolezza degli strumenti, vuol dire mettersi in gioco, cambiare, pensare.

Ed è nel gruppo il luogo in cui la creatività si moltiplica, in un luogo di confronto e di scambio di esperienze personali; uno spazio in cui ci guida il saper essere accanto al saper fare. Ecco allora che proprio i Laboratori sono l’occasione in cui si realizza uno dei fini dell’Unitre: la socializzazione, dove chi frequenta riscopre il piacere di stare insieme, di stringere nuove amicizie, mentre si crea e si realizzano interessanti manufatti.

Insomma, è qui nei laboratori che si trova l’antidoto alla solitudine, di cui tanto soffrono i senior, perché molti amici se ne sono già andati, i figli e i nipoti sono occupati nel lavoro e nello studio e loro si ritrovano soli e depressi, come ci dicono tante ricerche.

Ma c’è dell’altro, infatti non bisogna dimenticare che queste attività creative, che alcuni definiscono addirittura “yoga della mente”, aiutano proprio a liberare la mente e a focalizzare l’attenzione sui punti che si susseguono, sulla scelta dei colori, sulla stesura delle pennellate, sulla piegatura delle carte, sull’alternarsi delle pietre da infilare, sulle tecniche precise da eseguire, mentre si produce qualcosa di tangibile di cui andare fieri: tutti elementi atti a lenire la noia e le paure di questi tempi di guerre e di malattie.

Inoltre è qui nei Laboratori che si esercita il gusto estetico che tanto raccomanda Hillman, il filosofo della vecchiaia. Infatti “Troppo spesso – dice il filosofo – gli anni della vecchiaia mostrano un’anestesia crescente, con il che intendo un declino verso un’estetica da centro commerciale e da fast food…. che deriva dal fatto di trascurare l’anima profonda che ha bisogni estetici, infatti senza immagini e sensazioni di bellezza l’anima appassisce e muore”.

E posso garantire che nei Laboratori le proposte, i colori, le scelte, sono all’insegna del gusto come testimoniano gli occhi che brillano, le mani che corrono veloci sulle stoffe, i pennelli che scorrono sulle carte e sulle tele e realizzano i tanti piccoli capolavori in mostra.

Anche i visitatori hanno osservato con occhi attenti, sensibili e curiosi le opere esposte e si sono arricchiti l’anima del bello delle cose.

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Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.

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