Film di Percy Adlon con Marianne Sagebrecht e Eisi Gulp.
A volte i film in uscita nella sale deludono perché da troppo tempo si insiste su argomenti attuali, che attuali non sono più: coming out di genere (guai a dire “sesso”), transessuali. Certo è positivo che categorie di persone emarginate vengano allo scoperto. Ma a volte è gradevole anche riscoprire vecchi film su temi classici. Per fortuna, come i libri hanno lunga vita, anche i film di valore sono sempre attuali.
Sugarbaby ha quasi 40 anni ma non li dimostra.
E’ la storia di una donna di forse 50 anni, impiegata alle pompe funebri, che soffre di solitudine e che desidera avere un rapporto sentimentale con un giovane.
Individua l’obiettivo in un conducente del metro, attraente ma non bellissimo. Una persona comune.
E si industria nel seguirne i passi, come un detective. Individua i turni di lavoro, prima di tutto. Poi allarga la rete fino a scoprirne il nome e l’indirizzo. E infine attende il momento opportuno: una vacanza della moglie.
Seguono appostamenti, incontri “casuali” e alla fine un caffè al bar. Il giovane è intrigato da tante attenzioni e alla fine accetta un invito a cena.
La protagonista fa di tutto per essere attraente, torna a sentirsi una donna. Vuole accendere il desiderio.
Il film, opportunamente, sottintende il sesso mentre ci fa partecipi delle reciproche confidenze.
E’ un film molto adatto ai senior, uomini e donne, perché è centrato sulla solitudine e sul bisogno di relazioni affettive.
La regia è essenziale, gli interpreti sono convincenti e la sceneggiatura lascia spazio alle immagini.
E’ un film che mette di buon umore e che riempie di dolcezza.
Zuckerbaby si può vedere in Netflix in inglese o in tedesco con sottotitoli in italiano.
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