Prossima fermata, America

Serie di documentari di viaggio presentata e condotta da Michael Portillo.

Tutti noi senior ci ricordiamo i mitici viaggi in treno di una volta. Ma di che treni parliamo? Quelli con gli scompartimenti e con i finestrini e con il paesaggio che si faceva ammirare. Quelli in cui bisognava indovinare se il vicino di posto preferiva leggere o chiacchierare. Quelli dove a Bologna prendevi al volo la pasta al forno dal finestrino o il pesce fritto a Venezia, alla faccia dell’igiene.

Non quelli di adesso, più simili a un aereo, posti stretti in fila indiana (ma chi ha inventato le carrozze pullman?) e tutti con il naso nel computer. Allora avevamo il senso che anche lo spostamento fosse un’avventura affascinante non solo l’arrivare.

Michael Portillo ha una biografia davvero singolare. Laureato in storia, ha lavorato in una compagnia di trasporti e poi è stato eletto in parlamento nel partito conservatore. Si è ritirato dalla carriera politica nel 2005, per poi dedicarsi alla professione di giornalista e di documentarista.

A 70 anni, Michael ha deciso di usare la guida “Appleton’s guidebook” del 1879 e di percorrere gli Stati Uniti in treno.  Il risultato sono 65 puntate di un documentario di viaggio che unisce paesaggi pieni di respiro, notizie di storia e interviste con le più interessanti persone locali. Michael ricorda un po’ il nostro Paolo Rumiz e i suoi libri di viaggio.

Insomma, questi documentari sono affascinanti perché lo spettatore senior può solo fantasticare di intraprendere viaggi così lunghi, faticosi e minuziosi. Portillo, indossando una giacca e dei pantaloni improbabili, ficca il naso ovunque, non si accontenta, approfondisce, trova tutto fantastico e ci comunica curiosità e divertimento. Lo troviamo che assaggia panini giganteschi che aumentano il colesterolo solo a guardarli. Oppure incontra una tribù indiana che vive in cima a una collina. Altre volte è in una zona industriale abbandonata a ricostruirne la storia. Un po’ narcisista, se incontra un lavoratore agricolo o un operaio in fabbrica, si vuole mettere alla prova.

Personalità complessa, quasi sempre risulta molto simpatico ma può anche apparire irritante nella sua sfrenata vitalità. Ci si identifica e lo si apprezza ma a tratti può sembrarci distante, troppo perfetto, troppo esibizionista, con indosso quei colori sgargianti.  Un po’ petulante. Mai una cosa che non gli piaccia, mai un momento di noia. Forse il passato in politica conta. E’ vero che il montaggio ha fatto la sua parte e ci chiediamo quante ore siano state effettivamente filmate.

65 puntate di “one man show” rendono Portillo molto famigliare, come il protagonista di una lunga serie. Ci sono i paesaggi, ci sono gli incontri, ma c’è sempre lui. Difficile non sentirlo vicino.

Per chi non si vuole limitare all’America, sono stati prodotti anche “Prossima fermata Australia”, “Prossima fermata Oriente” e “Trans Europe Express”. Inoltre, abbandonando il treno e appassionandosi al pellegrinaggio, è stato trasmesso su Rai5 il giro della costa del Devon e della Cornovaglia.

Con il passare degli anni ci sono luoghi che non vedremo mai. Certo che la presenza fisica fa la differenza. Ma qui viaggiamo con una buona guida, senza fare fatica e con le immagini dei droni che si vedono solo al cinema.

Allora ben vengano i nuovi viaggi in compagnia di Michael Portillo.

La serie di documentari di viaggio della BBC “Prossima fermata, America”  è stata trasmessa anche su Rai5.

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Foto Michael Portillo: Foto Ben Salter, CC BY 2.0,  via Wikimedia Commons

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

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