Salvare una vita: la straordinaria generosità dei donatori di midollo osseo

Storie di coraggio e solidarietà dietro la donazione di midollo osseo.

Roberta

Questa è la storia di Roberta, a cui nel maggio di qualche anno fa è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta: «Dopo giorni di stanchezza e debolezza, una febbre alta mi ha portato a fare degli esami di controllo che hanno rilevato una situazione critica, al mio immediato ricovero».

Roberta fu trasferita al Policlinico San Matteo di Pavia, dove la gravità della situazione richiese un ciclo intensivo di chemioterapia e la speranza di un trapianto di midollo.

La sua fortuna si manifestò quando, dopo pochi mesi, le venne comunicato di aver trovato un donatore compatibile: «Non dimenticherò mai quel giorno. Ero in auto con mio marito quando ho ricevuto la chiamata dall’ematologia di Pavia che mi avvertiva di aver trovato un donatore compatibile e che potevo procedere con il trapianto. Le lacrime di gioia accompagnarono la notizia, insieme alla paura per ciò che sarebbe venuto».

Il trapianto avvenne con successo grazie a un giovane di 33 anni, la cui compatibilità del 99% rese possibile il miracolo. Roberta continua a esprimere una profonda gratitudine per questo “grande uomo” che le ha ridato la vita. Sebbene non possa mai conoscere il suo donatore per le norme vigenti, il suo ringraziamento resta eterno.

La vita di Roberta è legata a doppio filo alla solidarietà e al coraggio di un donatore di midollo osseo, come Vicenzo: oggi raccontiamo anche la sua storia.

Vincenzo oggi

«Ho deciso di diventare donatore perché volevo fare la differenza nella vita di qualcuno. Quando ho ricevuto la chiamata dal centro trasfusionale di Novara che mi informava che ero compatibile con un paziente, mi sono sentito travolto da un mix di emozioni.

La procedura è stata semplice, ma il senso di soddisfazione e gratitudine che ho provato è indescrivibile. La procedura è davvero semplice contrariamente a quanto si possa pensare, si è trattato infatti di una donazione di sangue[1]. Anche io all’inizio pensavo si trattasse di tutt’altro, ma la donazione di midollo osseo nel 90% dei casi è questo, ed è per questo che quasi tutti possono esserne donatori. Sembra davvero incredibile, ma lo è ancora di più sapere che il tuo gesto ha potuto salvare una vita: il regalo più grande che si possa ricevere!

Dopo cinque anni, infatti, la prognosi è stata sciolta e il ricevente guarito; così ho pensato che il mio dovere l’avevo fatto. Oggi – continua Vincenzo – collaboro con il gruppo ADMO di Borgomanero, racconto la mia storia, cerco di coinvolgere più persone possibile: tra di loro vi sarà sicuramente un tipo giusto per qualcuno che è in attesa.

Questa è la mia storia; a chi avrà avuto la pazienza di arrivare fino in fondo, è nelle condizioni di donare, dico di non aver paura, sarete seguiti in tutto e per tutto, avrete la possibilità di salvare una persona che altro non aspetta che qualcuno entri nella sua stanza e gli dica “Abbiamo trovato un donatore compatibile, adesso ti prepariamo».

Per questo motivo è importante  iscriversi al registro dei donatori, le possibilità che vi possano chiamare sono remote, la compatibilità è di un caso ogni 100mila iscritti, però sappiate che se verrete chiamati potrete salvare una vita, riportare la gioia in una famiglia, consentire a una persona di continuare il suo percorso e di realizzare i suoi sogni e che da qualche parte ci sarà qualcuno che ogni giorno vi penserà con affetto e infinita gratitudine per tutto il tempo che vivrà grazie al vostro dono.

La donazione di midollo osseo infatti è un salvavita per chi combatte gravi malattie del sangue. La compatibilità tra donatore e ricevente è rara, il che rende ogni nuovo donatore una risorsa preziosa e insostituibile. In Italia, più di 400mila persone si sono iscritti al registro dei potenziali donatori di midollo osseo. Tuttavia, la necessità di nuovi iscritti è costante perché aumenta la speranza di trovare una corrispondenza per i pazienti in attesa. Le cifre sono impressionanti: solo un donatore su 100mila è compatibile con chi è in attesa di trapianto.

I senior non possono iscriversi al registro (18-35 anni è l’età consentita) ma possono attivarsi come volontari e/o sostenere l’associazione.

Le storie di Vincenzo e Roberta non sono solo racconti di generosità; sono finestre aperte sul potere trasformativo della donazione: iscriversi al registro è un gesto semplice ma importante, perché ogni iscritto in più dà una possibilità di guarigione in più a un ammalato.

Chiudo con le parole di Roberta: “Dai gesti comuni di molti si possono fare grandi cose e più sarete e più grandi saranno le cose che insieme potrete fare”.

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L’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) è in prima linea nella promozione di questa forma di
donazione. Fondazione ADMO Lombardia ha ricevuto a maggio 2024 il Premio Rosa Camuna, il riconoscimento di Regione Lombardia, per l’impegno nella promozione della donazione e nel supporto ai pazienti. ADMO in oltre trent’anni di attività, infatti, ha trasformato la vita di quasi 5mila malati di leucemia, mielodisplasia e talassemia.
L’attività dell’associazione non si limita a iscrivere donatori nel registro; offre un supporto completo,
accompagnando sia i donatori che i riceventi attraverso il complesso percorso del trapianto.
www.admo.it www.admolombardia.org

Dati sulla Donazione di Cellule Staminali Emopoietiche

Nel 2023, i donatori attivi nel Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR) erano 496.754. I nuovi iscritti sono stati 29.896, con un incremento del 3,6% rispetto al 2022. È stato registrato un record di trapianti da donatore non consanguineo, con 1.023 trapianti (+6,5% rispetto all’anno precedente).

Dati IBMDR 2023 (Registro Italiano donatori midollo osseo):
5.621 donazioni effettive al 2023, 399 donazioni effettive nel 2023, Fonte: ADMO Nazionale

[1] Si tratta di una tipologia di prelievo, indicata come aferesi, che avviene nel 90% dei casi di donazione di midollo osseo. Essa prevede la somministrazione, nei 5 giorni precedenti la donazione, di un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico. Il sangue prelevato viene quindi prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile, entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto. Fonte: ADMO Lombardia.

Foto per gentile concessione di www.admolombardia.org Fondazione ADMO Lombardia ETS

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Elisabetta Bianchetti, giornalista pubblicista, content editor, in CSV Milano, area marketing e comunicazione

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