Scrive Guido: Mi sono occupato di interior design per quarant’ anni, spaziando per ogni dove, una vita lavorativa intensa e piacevole. Poi mio malgrado ho dovuto (!? ) interrompere l’attività per la crisi in atto. Mi ritrovo esodato e disoccupato. Preoccupato per un futuro incerto in assenza di un qualsiasi lavoro ( a 63 anni chi ti vuole! ) lontano da una misera pensione e alle spalle di una famiglia che stenta a sopravvivere. Non era il futuro che immaginavo. Rammaricato per un bagaglio di conoscenze da gettare nel bidone dei rifiuti. Tanta esperienza che potrei trasmettere ai giovani del settore abbreviando notevolmente i tempi di formazione ” pratica ” che la scuola italiana non fornisce . Il tirocinio o praticantato è insufficente e spesso necessitano anni per assicurarsi l’indipendenza.
Potrebbe essere occasione di guadagno e sicuramente di soddisfazione per sentirsi ancora utili. In foto: un apprendista con un senior tutor.
vedi? hai già trovato la soluzione da solo, basta iniziare, certo la sicurezza del lavoro,tutto ordinato e programmato manca molto, ma dopo bisogna guardare avanti e trovare una via, anche io ho dovuto inventarmi un lavoro ,avendo casa molto grande affitto due appartamenti con finalità turistiche, molta fatica, persone meravigliose, aiuto economico almeno per pagare le maledette tasse e sopratutto poco tempo per commiserarci troppo, auguri
Grazie Giovanna della tua condivisione, la mia è solo una idea vecchia come il mondo. Fin quando la società italiana non imparerà ( come altre nazioni più evolute ) che l’anzianità ha un patrimonio da “sfruttare” impiegando la conoscenza-esperienza, di coloro che possono e vogliono operare ancora, non ci saranno opportunità che nel privato. La tua idea ha potuto concretizzarsi, bene per te, perché disponevi già di qualcosa…..ma coloro che dispongono “solo” del proprio bagaglio di vita, nient’altro possono offrire.
Se invece è società che ne beneficia dovrà essere la stessa ad offrirti delle possibilità. I nostri politici sono talmente ciechi da non vederne i benefici che l’impiego di persone responsabili e volenterose potrebbero rendere nei settori turistico, assistenziale dei servizi e altro. Basterebbe impiegare poche risorse economiche che sicuramente avrebbero un interessante ritorno. Magari anche solo a livello comunale….. Un saluto Guido.
Cara Giovanna, scusa ma la tua risposta mi sembra un po’ “semplicistica”.
Non basta decidere di diventare un consulente…bisogna avere anche la fortuna che qualcuno decida di pagarti come tale. E si parla appunto di fortuna…cioè, oggigiorno, di roulette russa per gli over 60 come noi. Certo che se si possiedono immobili da affittare, un po’ più avvantaggiati lo si è, si ha meno voglia di commiserarsi, la risicata pensione futura preoccupa relativamente e forse nemmeno ti sfiora l’idea di rispolverare il curriculum sul quale il primo handicap è proprio l’anno di nascita.
Purtroppo questo “non è un paese per vecchi” 🙂
Un caro saluto e davvero tanti auguri a Guido!
Laura
Sto vivendo quella situazione di cui si lamenta Guido in maniera molto forte. Ho sacrificato tutta la mia vita al mio lavoro, ho avuto anche un certo successo lavorando in tutto il mondo come stilista di moda, ma i problemi con mio figlio mi hanno troppo spesso bloccato. Adesso, superati i sessanta, mi sento un’enciclopedia abbandonata e impolverata, pronta ad essere gettata e non c’è niente di peggio nella vita che sentirsi inutili, nonostante un’eccellente preparazione ed ampia esperienza. Oggi sono sola, senza un uomo accanto, senza amiche, ma con una casa grande che mi permette di affittare durante l’estate e di far sopravvivere. me e la mia cagnolina che adoro.
un bagaglio carico di esperienza che purtroppo non trova collocazione , la carta di identità è chiara al riguardo, ( il tuo tempo è passato ) anche se la risposta non è esplicita , questo è quello che avverto ogni qual volta busso ad una porta per
chiedere un umile posto di lavoro, certo non avrei mai immaginato qualche anno fa di trovarmi in una condizione simile, nell’arco di tre anni ho dovuto chiudere l’attività di artigiano edile , i figli si sono allontanati, sono rimasto solo senza lavoro e senza entrate, ora agli sgoccioli della liquidità è con un mutuo ancora in essere non so davvero se riuscirò a sopravvivere