La storia di: Maria
Da giovane ho avuto dei sogni che si sono infranti quando mi sono accorta che le paure erano più forti dei desideri. Ho accettato il primo impiego che sono riuscita a trovare: nella pubblica amministrazione. Non avevo ancora 22 anni e avevo già rinunciato alla realizzazione di me stessa. L’ipocondria non mi dava tregua, la volontà latitava, i rapporti con gli altri erano superficiali. In sostanza non vivevo. A 24 anni mi sono laureata. Ho fatto carriera. Ho “bluffato” di continuo, non sul piano della competenza che mi è stata sempre riconosciuta, ma della capacità di essere leader di cui difettavo completamente. Intanto mi facevo elettrocardiogrammi. Ancora peggio andavano le cose sul piano sentimentale. Baciavo rospi che non si trasformavano, ma se avessi incontrato il principe non mi avrebbe voluto! Passavo da una storia all’altra senza partecipazione. Al massimo un anno e scappavo o mi facevo lasciare. I soli piaceri erano i viaggi, il cinema, l’arte, la lettura. A più di 40 anni mi sono innamorata del computer e soprattutto di internet. Ho creato diversi blog. Ne ho ancora due. Poi sono diventata dipendente di Facebook e Twitter. Ho interrotto l’ultimo rapporto “parasentimentale”, 4 anni fa, cambiando il mio stato su Facebook. Da allora sono fidanzata con il mio gatto che peraltro è un lascito del mio ex, insieme a una pianta di more. In quello stesso anno mi hanno demansionato sul lavoro. Sono ancora in causa. Finalmente a gennaio, a 61 anni e 7 mesi, sono andata in pensione. Pensavo che sarei stata meglio, che avrei avuto tanto tempo per dedicarmi ai miei interessi, per rilassarmi, per viaggiare, per scrivere. Invece il corpo manda segnali preoccupanti, devo badare a mia madre centenaria, ho un trasloco in corso che mi sta succhiando le ultime energie. E poi l’angoscia per il tempo buttato, per la vita buttata, mi opprime. Non dormo la notte pensando alla vecchiaia. Voglio la macchina del tempo! O un portale per passare in un universo parallelo.
Alla questione della macchina del tempo ho pensato spesso anch’io.
Però occorre essere molto onesti con sè stessi: tu credi davvero che tornando indietro sceglieresti strade diverse?
Soprattutto con la tua insicurezza che descrivi, davvero saresti capace di sopportare scelte non in sintonia con la tua emotività e il tuo modo di essere?
Secondo me ,se tornassi indietro, rifaresti esattamente la stessa strada. Magari non proprio precisa, ma grossomodo sì.
Poi consideriamo anche un altra cosa:
Forse sì, forse con la macchina del tempo qualche scelta diversa la faresti, ma solo perchè ADESSO hai l’esperienza e sai già come andresti a finire con le scelte che già hai fatto!
Ma prova a immaginare di tornare indietro anche azzerando l’esperienza che hai ora. Prova a ripensare alla Maria di quegli anni. Ricorda lo stato emotivo di quel tempo e la mancanza di esperienza di quella Maria.
Ebbene, considerando tutto questo, quella Maria non è forse da comprendere e perdonare? In fondo quello è stato l’unico modo di vivere per te, per come sei fatta tu.
Fai pace con Maria e le sue scelte passate…!