Semplicemente nonna Antuz

La storia di: Antonella

Sono Antonella, da tre mesi ho perso mio marito Daniele di 59 anni, vorrei confrontarmi ed esprimere reciproche riflessioni sulla perdita del coniuge.
La mia era una vita semplice, avevamo ancora tanti progetti per i tre figli sposati e per due nipotini che hanno due mesi, avevamo fatto tanti sacrifici per loro come tante altre famiglie, ma il cancro al pancreas e’ stato inesorabile. Tutto questo e’ accaduto a noi che ci volevamo molto bene da 38 anni di matrimonio e vivevamo per il lavoro e la famiglia. Ora sono rimasta con tanta amarezza dentro anche se mi sforzo di reagire, al mattino ricomincio con dignità e semplicità la mia giornata, mi curo, cerco di non lasciarmi andare, per mia fortuna ho un lavoro che mi piace e questo mi aiuta tanto. Chi volesse scambiare qualche opinione é ben accetta, sono una persona che fa trasparire tutto, anche la mia sensibilità verso gli altri, cosa non sempre del tutto vantaggiosa. Nel lavoro mi vogliono tutti bene, mi chiamano normalmente con il mio nome ma mio nipote Giacomo di 2 anni mi chiama nonna Antuz, io e lui abbiamo una grande affinità, ci coccoliamo a vicenda, però poi quando rimango sola sto veramente male. E’ brutto non sentirsi più amati, non avere più chi condivide in tante piccole cose la vita stessa, e mi sento svuotata dentro . Grazie comunque anche se non avrò risposte. Antuz.

Scrive ancora Antonella: Buongiorno a tutti dal Mare Adriatico, sono a Cervia con i miei nipotini, ogni mattino mi alzo presto e vado a passeggiare in riva al mare. Cerco di ritrovare in questo mio contatto con la natura qualche sensazione al di fuori della mia solitudine interiore che è sempre più forte, come é intensa la mancanza fisica di chi ha amato per la vita. Spero con l’infrangersi delle onde di ritrovare in me un aiuto di tranquillità, dettatami dalla forza della natura stessa. La vostra Antuz

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3 Commenti

  1. Angela 13 Giugno 2015 at 20:49 - Reply

    Ciao,
    Mi ritrovo in tutto ciò che scrivi .
    Anche io ho perduto mio marito da un anno e mezzo.
    E più il tempo passa e più mi manca. Assieme a lui ho perduto anche una parte di me stessa, ho perduto i progetti e il tempo che sarebbe stato finalmente solo nostro, i nostri anni migliori.
    Aveva appena compiuto 67 anni e un carcinoma polmonare in pochi mesi me lo ha portato via .
    Siamo stati assieme 50 anni, ci siamo amati molto. Solo con lui ero me stessa. Solo con lui non avevo timore di nulla.
    Ho cercato da subito di reagire, ho accettato l’aiuto di tutti, ho fatto il possibile per non aggiungere al dolore che anche i miei figli vivono per aver perduto il loro papà, la preoccupazione per me. Ma è tutto così difficile.
    L’idea del “mai più'” mi è inaccettabile, eppure mai più sarò capita, consolata, aiutata, sopportata e supportata, apprezzata, accarezzata. Mai più avrò quel l’intesa è quella complicità che mi facevano sempre sentire serena e sicura.
    Cerco di far continuare la mia vita come prima, come se lui mi fosse accanto, ma sono terribilmente sola.
    A te, perciò la mia comprensione e un abbraccio sincero.
    Angela

  2. antuz 10 Luglio 2015 at 22:26 - Reply

    sono Antuz avrei piacere di condividere con altre persone nelle mie condizioni il come affrontare la morsa di solitudine che spesso mi attanaglia lo stomaco e mi fa scendere inesorabilmente le lacrime se c’e’ qualcuno in ascolto io sono qui per uno scambio di riflessioni con umilta’ antuz.

    • Nyta 6 Settembre 2015 at 7:52 - Reply

      Io sono rimasta vedova molto tempo fa,con due figli da tirare su e il lavoro non ho avuto molto la possibilità di pensare a me e al tempo che passava.
      Ma il tempo è passato,i figli sono adulti ed hanno la loro bella famiglia.Ma io ora tiro le somme di una vita vissuta senza amore.
      Capisco la vostra solitudine e il vuoto che avete dentro,care amiche.Io ci convivo da trent’anni; il mondo ti crolla addosso e cerchi di rimettere insieme i cocci, ma forse è arrivato il momento di amare di più noi stesse.
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