Le testimonianze di: Matilde e Fulvio
Matilde: Ho sessantasette anni, vivo in una famiglia completamente disintegrata, ci unisce l’abitazione. Sto ancora lavorando perché il solo pensiero di stare a casa mi spaventa.
Lo dovrò fare comunque, la cosa non ha più senso.
Guardando al mio futuro non vedo che solitudine e pensare che mi accontento di poco, qualche amicizia con cui condividere uscite, viaggi, e specialmente ridere.. sì perché sono troppi anni che non rido e mi manca.
Fulvio: Datemi una ragione per ridere ancora ! Non ne posso più di problemi, sofferenze, grane, mie e di chi mi sta intorno ! Ma una volta arrivato alla veneranda età di 65 anni uno non dovrebbe rilassarsi e godersela ? E invece un giorno sei giù perchè non stai bene, un altro i parenti ti rovesciano addosso i loro problemi e ti chiedono di occupartene, un terzo sei col morale a picco perchè non capisci come fare a vivere con i due risparmi che hai da parte. Non pretendo chissà quali divertimenti, mi basterebbe qualche ora e qualche compagnia che mi mettesse allegria.
In foto: Picasso – La gioia di vivere
salve. Io sono appena iscritta. Mi colpisce la frase…”i parenti mi buttano addosso i loro problemi” e mi sembra che ti …assorbono….mi permetto di ricordare che il nodo forse è in quella nascosta tendenza a non sapere definire i confini legittimi e sani per autoproteggersi, senza sentirsi indisponibili…e ci vuole forse un aiutino, un punto di vista competente…per non diventare sempre tutt’uno con i problemi degli altri!!!! a me è stato molto utile…buona domenica. Giusy