La tecnologia mi è sempre piaciuta

La storia di: Rita

Nei net garage di Modena si svolgono corsi di alfabetizzazione digitale per persone già in pensione. Rita ha partecipato a uno di questi corsi e ha schermata-2016-11-07-a-10-42-42raccontato la sua storia nel book “Un computer: Anche per noi!”, curato dal Comitato Anziani e Orti Sant’Agnese e San Damaso di Modena. Osservatorio Senior ringrazia la protagonista e il Comitato per l’autorizzazione a riprodurre questa testimonianza.

La storia di Rita (a cura di Ivana Taverni): “Ho 68 anni, mi chiamo Rita Candini. Sono nata a Bologna ed ho svolto le mie mansioni come impiegata amministrativa in particolare ero responsabile degli acquisti e delle gare di una grossa azienda di Modena e attualmente faccio la pensionata. Andare a scuola mi piaceva tantissimo; infatti feci la scelta di fare le medie superiori e mi sono iscritta e poi diplomata in ragioneria e tecnica commerciale sempre a Bologna naturalmente perché io ho studiato a Bologna.

Mi sono trasferita nel modenese dopo che mi sono sposata. Io non ho né computer, né tablet né smartphone ed ho seguito invece dall’inizio tutte queste tecnologie anche perché mi ricordo benissimo che quando eravamo a ragioneria addirittura è stato l’ultimo anno che ci hanno insegnato la calligrafia. Io fortunatamente mi sono tenuta tutti i bei quadernoni; io so scrivere in gotico antico perché era una cosa che mi piaceva anche molto. Poi finita la ragioneria ci fu il boom delle perforatrici ma io feci un corso allora di programmatore di questi fili rossi e neri che infilavo di qua e di là. Non mi piaceva ma non feci un corso da perforatrice perché avevo già un diploma e non volevo andare indietro, volevo andare avanti… Mi ricordo bene che dovevamo imparare con questi fili a fare un percorso perché dopo le perforatrici perforando questi innesti ti davano le schede perforate, poi le elaboravano in un macchinone esagerato; era grande mezza stanza. Dopodiché si procedeva.

Io sono creativa come carattere e questo non mi piaceva. Ho fatto il corso ma mai il percorso di lavoro. Invece quando sono andata a lavorare in un’azienda di giocattoli, allora c’erano delle altre schede che erano l’evoluzione dopo. Erano fogli grandi ma non ricordo il nome perché sono passati molti anni (fogli millimetrati) e ad un lato avevano schede magnetiche e io dovevo elaborare tutta la produzione della fabbrica. Ho lavorato in una fabbrica di bambole, 4 – 5 anni e lì dovevamo mettere dentro gli ordini, le scorte di magazzino e da tutta questa elaborazione dopo davano l’input alla fabbricazione dei vari pezzi. Io mi sono iscritta alla biblioteca della Rotonda (del centro Commerciale Leclerc) e c’era stata l’opportunità di andare alla Biblioteca Delfini per avere delle lezioni precise per andare avanti perché alla Rotonda non c’è nessun tutor e quindi io andavo soprattutto a fare le e-mail e alla seconda lezione c’era un tutor che è ancora qui e mi ha detto che a Novembre avrebbero aperto il net garage. Io ben contenta perché abito vicino e mi sono iscritta e vengo ben volentieri. Al lavoro usavo il computer, tanto, ma avevano dei programmi già stabiliti e problemi di scrittura non li ho perché è come quando si impara ad andare in bicicletta ma un corso di computer vero e proprio non l’ho mai fatto.

Al lavoro l’ho usato per 13/14 anni. Quando ho iniziato non c’erano i programmi, poi si è evoluto. Dal computer si scaricava tutto nei dischetti e questi sono obsoleti. Io ho smesso di lavorare nel 2003. Mi sento più autonoma ma sono contenta soprattutto perché riesco ad imparare quelle cose particolari che semmai non devi usare tutti i giorni ma nel momento in cui ti serve e soprattutto considerando che la tecnologia va avanti sempre e che il nostro mondo tra un po’ sarà solo tecnologico. E anche per prenotare una banalissima visita medica ho bisogno di entrare nel mio fascicolo sanitario che con la mia tutor, che è meravigliosa, ho fatto e lì riesco a fare questo, poi da sola quello che mi interessava moltissimo, riesco ad entrare nell’INPS on line per vedere la mia pensione e le mie robe, il pin, perché ahimè il mondo va così ed andrà sempre più avanti. Io ho l’email e mia figlia mi ha fatto anche facebook quindi sono anche su facebook.

Io a volte facebook lo uso per comunicare con i miei amici che sinceramente ne ho pochi perché ne voglio pochi. Non do l’amicizia alle persone che non conosco. Invece è un mezzo utile perché per esempio una mia amica è stata in Egitto e vuole venire anche lei per mettere dentro le foto e lei usa molto facebook, ed era uno strumento utilissimo per comunicare (chattare) o con un’altra mia amica che è andata negli USA per fare un viaggio e anziché inviarci le mail o fare gli sms sul telefonino ci scriviamo su facebook. Per quanto riguarda il discorso di vedersi, Skype, quando deciderò di comprare il computer sicuramente lo comprerò così.

Io vado in biblioteca perché ho avuto un’allergia interna al computer [ride] e per un po’ di anni ho voluto lasciare il tutto; anche perché ero impegnatissima. Gli ultimi due tre anni avendo la nipotina un po’ più grande … mia mamma è andata in una struttura perché ha l’Alzheimer e avendo un po’ più di tempo a mia disposizione, allora mi sono avvicinata a questa cosa. Se il computer divide o unisce, il giusto uso di questa strumentazione unisce sicuramente. Ti aiuta ad avere rapporti anche con le persone lontane. Se uno ne fa un uso sproporzionato, chiaramente si rimbecillisce e parla solo con uno schermo …”

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