E’ presto detto: la parola “senior” non compare in alcun programma, però poche righe dedicate agli “anziani” non mancano mai e, quando vengono considerati, è per parlare di pensioni e di assistenza. In qualche raro caso di rapporti intergenerazionali. Naturalmente, all’interno di questo quadro generale le differenze sono piuttosto significative.
Avvicinandosi all’appuntamento elettorale del 4 marzo, può essere interessante gettare uno sguardo su come le tante formazioni in lizza prendono in considerazione la popolazione più matura.
I programmi dei partiti sono articolati in base agli argomenti di maggior interesse pubblico (ad esempio: misure per la sicurezza, per l’immigrazione, per il fisco, per la giustizia, per la famiglia, per il welfare, per l’Europa, per la scuola, per l’ambiente, per l’energia, per la macchina pubblica, per il lavoro, per la crescita, ecc.).
Per capire l’attenzione posta alle diverse componenti sociali (vuoi per ceto o professione, vuoi per generazione o classe di età) è quindi necessario usare la lente d’ingrandimento e leggere, all’interno dei singoli capitoli, quando vi è qualche proposta che riguarda una specifica componente sociale.
Seguendo questo metodo, è emerso quanto dicevo in apertura d’articolo, che di seguito specifico meglio.
Nei programmi elettorali esaminati (Dieci punti del programma unico del Centrodestra, Cento punti del Programma del Partito democratico, il Programma Nazionale del Movimento 5 Stelle, il Programma di Liberi e Uguali, il Programma di +Europa, il Programma di Civica Popolare) gli spazi in cui ci si occupa in modo dedicato della popolazione tardo-adulta e giovane-anziana sono minimi e in particolare non vi sono proposte per la valorizzazione dei senior né attenzioni specifiche ai cambiamenti negli stili di vita e nei costumi di questa popolazione, se non con riferimento alla pensione.
Su quest’ultimo argomento – Pensioni :
– il Centrodestra promette “aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme” e propone l’ “azzeramento della legge Fornero e una nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile”
– il Partito Democratico segnala che già nella legislatura in chiusura sono state “garantite le salvaguardie per circa 70mila esodati e garantita la quattordicesima per pensioni basse” e propone per la prossima di “allargare le condizioni per usufruire dell’APE sociale”
– il Movimento 5 Stelle caldeggia il “superamento della cosiddetta “riforma Fornero” attraverso la messa a regime dei parametri di “quota 41″ e”quota100” per l’accesso alle pensioni, … un ampliamento delle categorie di lavori da considerare usuranti ed un allargamento della possibilità di usufruire della cosiddetta “opzione donna”, nonché il blocco dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita”
– per Liberi e Uguali occorre “rivedere in profondità la riforma Fornero, anche riarticolando il sistema delle uscite anticipate o ritardate per tipologie di attività, in base al carico di gravosità del lavoro svolto. L’eventuale superamento della soglia di età differenziata così identificata deve avvenire esclusivamente su base volontaria. Anche la maternità deve essere riconosciuta come fattore di possibile anticipo dell’età di pensionamento, va garantita la stabilizzazione di “opzione donna” e, con una nona salvaguardia, la definitiva soluzione del problema degli esodati”.
– +Europa invece, dopo aver rilevato che “la povertà riguarda oggi il 4% degli italiani con più di 65 anni, ma ben il 12% dei giovani sotto i 18 anni”, ritiene che “bisogna proseguire, non tornare indietro sulla strada delle riforme. Non solo non bisogna toccare la riforma Fornero, ma bisogna difendere l’idea che l’equità intergenerazionale oltre a essere dovuta in attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, è una forma di moralità e responsabilità politica. Da questo punto di vista, pur ammettendo che non sia possibile un vero ricalcolo contributivo delle pensioni in corso di erogazione, è possibile ricorrere alla riduzione, di fatto autorizzata anche dalla Consulta, del sussidio fiscale incorporato nelle pensioni retributive più alte”
Non sono poche le proposte anche per quanto riguarda il welfare sotto forma di Assistenza.
L’assistenza è normalmente pensata per i più deboli e quindi non necessariamente le proposte riguardano le persone più avanti negli anni (ad esempio, la proposta PD di “raddoppiare i fondi per il reddito di inclusione”, così come l’intento del Centrodestra di “azzerare la povertà assoluta con un piano di sostegno ai cittadini italiani in condizioni di estrema indigenza” sono evidentemente riferiti a più fasce di età); d’altra parte spesso queste proposte fanno riferimento agli anziani bisognosi:
– il Partito Democratico promette “incentivi fiscali alle famiglie che necessitano del sostegno di badanti o di ricovero in case di cura per migliorare la qualità della vita”
– il Movimento 5 Stelle propone “innovazione delle strategie di difesa e sostegno agli anziani anche attraverso l’inserimento di una rappresentanza significativa dei pazienti (diretta o dei familiari) ai vertici gestionali delle strutture assistenziali dedicate all’età avanzata”, oltre a misure di sostegno ai “caregivers familiari”
– Civica Popolare sostiene “assistenza domiciliare per gli anziani in tutta Italia” superando le forti differenze regionali e propone contemporaneamente di “valorizzare l’attività privata di assistenza agli anziani (considerando ogni mese di assistenza anche a fini di contributi previdenziali)”
– per Liberi e Uguali occorre “adottare un piano sociosanitario nazionale per la non autosufficienza incentrato sulla domiciliarità e articolato in funzione del grado di bisogno”.
Infine, si rintracciano alcuni inviti a intervenire anche sui Rapporti intergenerazionali, che si aggiungono alle proposte di tutti partiti per la riduzione della disoccupazione giovanile:
– come si è già visto, +Europa insiste sul punto e lo fa anche con proposte di ordine costituzionale: “vogliamo introdurre in Costituzione il principio dell’equità intergenerazionale, che deve informare tutte le scelte di politica economica”
– il Movimento 5 Stelle parla di “introduzione della staffetta generazionale” nelle aziende
– Civica Popolare sostiene che “al criterio dell’equità va anche ispirato un patto tra le generazioni, che sappia dare vita dignitosa agli anziani e assieme prospettive di futuro ai nostri ragazzi…”