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Le Vostre Storie

Alla ricerca di un punto fermo

La storia di: Ave

La mia vita è fatta di grandi successi e grandi insuccessi. Ho 59 anni, sto per lasciare il lavoro dopo una vita in carriera, al top della realizzazione professionale sociale. Lascio per aprirmi nuove strade, dove capitalizzare quanto imparato fin qui. In amore ho meno fortuna, un matrimonio fallito alle spalle e una relazione complicata dove non mi sento felice. Ho molte passioni, che coltivo con perseveranza e soddisfazione, tante piacevoli conoscenze ma pochi amici veri. Tutte scelte che ho fatto con consapevolezza e convinzione, ma ora ho un tremito di paura, come se stessi per varcare una soglia ignota dove tutto può succedere. O anche niente. Lasciare la zona di comfort per esplorare. Ancora una volta. Col sorriso sulle labbra e un tremito nel cuore.

Ave ha chiesto di avere una risposta pubblica da una psicologa esperta del mondo senior.  Risponde Silvia Lo Vetere:

Gentile lettrice (o lettore?)

Le scelte della sua vita, dice, sono state fatte sempre con “consapevolezza e convinzione”. Infatti i successi professionali e sociali sono arrivati più che mai meritati.

Queste sue parole la dipingono, a mio parere, come una persona coerente, razionale, lucida, con forza di volontà e chiarezza di obiettivi. Tutte doti non trascurabili, ma che sembrano avere a che fare anche con un suo forte bisogno di controllo sugli aspetti più spontanei ed emotivi. Aspetti che dice mettere in passioni personali, ma forse, con meno facilità, nelle relazioni più intime e private che coinvolgono un altro essere umano.

Costruendo con lui, sia partner sia amica/o, un’intimità di parole, di scambi più profondo.

Forse è questa la soglia che desidera e che al contempo ha paura di varcare oggi: quella di riuscire a vivere gli affetti in modo più pieno. Con l’insostituibile gratificazione che giustamente intuisce poterne derivare, ma accettando allora, di fare i conti anche con la paura che ogni legame sempre suscita. La paura di realizzare che davvero il nostro benessere in parte possa dipendere anche da un altro che non siamo noi stessi.

Ricorda la volpe del Piccolo Principe?  Penso che ad ogni età sia utilissimo poterlo  rileggere… Per “superare la soglia” e sentirsi meno soli nella vita. Ne vale sempre la pena, per ciascuno di noi.

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