Invecchiare insieme

Senior, coppia, patologie croniche.

La pubblicità rappresenta le coppie longeve tutte coccole, risa e biciclettate insieme. Lei consegna a lui un integratore, lui una sostanza vegetale che rinforza le ossa. Perfetto, siamo tutti senior allegri che non smettono di prendere la vita con leggerezza. Ma davvero invecchiare insieme è solo una passeggiata romantica?

Le statistiche ci dicono che dopo i 60 anni il 50% della popolazione soffre di problemi cronici: diabete, malattie respiratorie e ipertensione. Ma non sono rare neppure le malattie oncologiche, l’infarto e le ischemie. Alcune di queste si risolvono con una cura farmacologica e con una dieta più sana. Ma un infarto o una diagnosi di cancro mettono in discussione il nostro equilibrio psicologico. Certo è molto raro morire di malattie affrontabili chirurgicamente.

Tuttavia, viene da chiederci se abbiamo commesso errori nella nostra vita che ci sembrava intoccabile. Magari abbiamo fatto tutta la prevenzione possibile e abbiamo avuto genitori longevi. “Ma perché proprio a me è toccato?”  Una parte irresponsabile della psicoanalisi si è adoperata per colpevolizzare chi si ammala. “E’ colpa mia se mi sono ammalata?”, ci chiediamo. Infine, una malattia potenzialmente mortale non si accontenta di statistiche confortanti.

Secondo Il bel libro curato da Jamila Bookwala “Growing older together: couple relationship and aging” (2016, American Psychological Association) è a questo punto che un buon partner sostituisce efficacemente lo psicologo e aiuta ad affrontare meglio la malattia. Il libro si interroga anche sul tema se la condivisione di un problema medico possa migliorare il rapporto. Viene da pensare che ad altre età una grave malattia possa essere dirompente. Ma per dei senior fa parte del progetto di vita. Dopo aver condiviso “la buona sorte”, la “cattiva sorte” può essere vista come un dovere condiviso. E non sempre è un dovere spiacevole. Anche in un evento negativo si scoprono aspetti positivi, risorse che non pensavamo di avere. Senza fare l’elogio della sfortuna, ogni esperienza è utile nella vita.

Sempre nello stesso studio si evidenzia come gli uomini beneficiano maggiormente del rapporto di coppia mentre le donne sono più apprensive rispetto al partner.

Dunque, invecchiare non è sempre facile. Ma non è detto che le difficoltà incrinino il rapporto. Anzi le malattie croniche e gli interventi chirurgici implicano un cambio dello stile di vita che può anche diventare un piacevole gioco di coppia benefico per entrambi. E il senso di fragilità ci ricorda che l’invecchiamento richiede grinta e determinazione per ritardarlo quando è possibile ed accettarlo quando non si può fare altrimenti.

Foto di Marcus Aurelius da Pexels

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

2 Commenti

  1. PIERA 9 Luglio 2021 at 9:57 - Reply

    Percorrere assieme una via esistenziale non è così semplice, alla nostra età avanzata siamo abituati a scegliere in modo esclusivo il nostro stile di vita che, ci impedisce di condividere ogni scelta . Se il rapporto non è soffocante potrebbe, essere attiva ogni risorsa in comune, purtroppo non è mai facile scegliere di restare assieme sempre e comunque… occorrono forza d’animo e coraggio, aiuti esterni e tanta tanta pazienza !

  2. Fiorella 10 Luglio 2021 at 10:55 - Reply

    I miei suoceri hanno appena festeggiato 68 anni di matrimonio ? lui ha 93 e lei 89.
    Vivono ancora da soli e autonomamente. Credo che sia proprio la fragilità che li sostiene. Hanno mantenuto le loro abitudini pur avendo cambiato casa, naturalmente con il nostro aiuto.
    Io e mio marito abbiamo 68 anni e siamo spostati da 43.
    Personalmente mantengo la mia attività e credo che sia importante per avere un impegno e mio marito ( il figlio) li aiuta.

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