La nudità imbarazzante

Scrive una lettrice: Periodo difficile l’estate al mare: io sono rotondetta, per usare un eufemismo, e i segni sul corpo dei miei 64 anni si vedono tutti. Non c’è esercizio fisico che tenga! Smagliature, ciccia nei punti sbagliati e seni cadenti sono lì a ricordarmi ogni momento che forse sarebbe meglio coprirsi all’araba invece che mostrare nudità.

Ho visto che molte coetanee se ne fregano ed espongono con tranquillità le loro brutture, io non ci riesco. Non mi interessano gli sguardi degli uomini, che giustamente passano oltre come fossi invisibile. E’ che sono in imbarazzo a mostrare ad altri come sono diventata.

Cara lettrice,

la sua lettera dà voce a tante donne. Pensare che sia un disagio relegato all’età che avanza è quantomeno utopistico. Non c’è fascia di età che venga risparmiata dalla fatica di accettare il proprio corpo. Le adolescenti si vedono disarmoniche, si vergognano per il viso bucherellato dall’acne, si creano nella mente ideali irraggiungibili. Le giovani donne, che si spiano a vicenda da dietro gli occhiali da sole, si perdono nei confronti, nei giudizi, nei commenti. E via via che l’età viaggia è un incrementare la tendenza.

Vede, lei non percepisce solo sé stessa come una bruttura ma, in generale, è l’aspetto di un corpo non più giovane a crearle disagio. “Ed espongono con tranquillità le loro brutture” è la frase incriminata. È nascosto qui, il vero nucleo del suo disagio. Non è la mancata accettazione del proprio corpo ma, in generale, di un certo corpo: cambiato, invecchiato, segnato. Come se solo in presenza di una fisicità “accettabile” ci si possa mostrare. Ma cos’è questo accettabile?

Ma soprattutto, chi la obbliga a mostrarsi?

Forse dobbiamo uscire dall’idea che lo dobbiamo per forza fare. Mia madre direbbe che non ce l’ha ordinato il medico di metterci in costume. Esca dai cliché, dalla buona norma e dalle convenzioni sociali e rifletta sul fatto che lei ha il diritto di vivere l’esperienza del mare nel modo che preferisce, in tutta serenità.

Prendisole, caftani, parei, i mercatini estivi e marittimi sono pieni di possibili soluzioni e anzi, si distinguerebbe per eleganza e raffinatezza.

L’errore è pensare che si è obbligati solo per convenzione o per seguire la maggioranza. E questo vale per qualsiasi cosa.

Sviluppare una propria consapevolezza, avendo cura di rispettarsi ed ascoltarsi è la soluzione per trovare quella comodità nelle varie situazioni della vita.

Invece che osservare lo sguardo degli altri uomini che, secondo lei, passa oltre, si impegni a cambiare il suo verso sé stessa.

Amiamoci perché passiamo con noi stessi ogni respiro della nostra vita.

foto CandyRetriever su licenza iStock

 

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Federica Casnici, laureata in Psicologia, si è formata come Sessuologo Clinico presso A.I.S.P.A. – Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata, di cui è collaboratrice. Specializzanda in psicoterapia ipnotica svolge attività in libera professione di consulenza psicologica e sessuologica individuale e di coppia.

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