La malnutrizione: una minaccia silenziosa per la salute dei senior
Sfide nutrizionali della terza età per un invecchiamento sano.
Quando si parla di malnutrizione, si pensa immediatamente all’eccessiva magrezza e a un ridotto apporto di cibo. Tuttavia, la malnutrizione non si limita alla denutrizione, ma comprende anche forme di alimentazione scorrette sia per difetto (malnutrizione per carenze) sia per eccesso (malnutrizione legata a sovrappeso e obesità).
Questa problematica riguarda in modo particolare la popolazione anziana: si stima, infatti, che circa il 3% degli over65 ne sia affetto, percentuale che aumenta drammaticamente fino al 22% se si considera la popolazione dei senior ricoverati in ospedale. La malnutrizione ha un impatto profondo sulla salute e sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette, motivo per cui rappresenta un tema di estrema rilevanza nella popolazione che invecchia.
Malnutrizione per difetto: quando il corpo non riceve abbastanza
La malnutrizione per difetto è caratterizzata da una mancanza di nutrienti essenziali come proteine, vitamine e minerali. Tra i senior, questa forma di malnutrizione è spesso legata alla complessa interazione tra più fattori:
- Appetito ridotto: con l’età, molte persone perdono l’appetito a causa di cambiamenti fisiologici dell’apparato odontostomatologico e gastrointestinale, di farmaci o per la concomitanza di malattie croniche.
- Problemi di masticazione e digestione: l’edentulia, la secchezza delle mucose e i disturbi digestivi possono rendere difficile consumare cibi quali carne, frutta e verdura.
- Malattie croniche: condizioni come diabete, insufficienza renale e scompenso cardiaco – la cui prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età – sono associate a uno stato di infiammazione cronica di basso grado che aumenta il consumo energetico basale e altera il profilo ormonale di controllo dell’appetito e della sazietà.
- Isolamento sociale: Mangiare è anche un atto sociale ma molti anziani vivono soli, perdendo interesse nel preparare pasti nutrienti e preferendo cibi più rapidi da preparare ma meno bilanciati dal punto di vista nutrizionale.
Le conseguenze della malnutrizione per difetto possono essere devastanti: la carenza di nutrienti essenziali indebolisce il sistema immunitario, aumentando il rischio di infezioni e rallentando il processo di guarigione. Inoltre, può contribuire alla perdita di massa muscolare (sarcopenia), riducendo la mobilità ed aumentando il rischio di perdere la propria indipendenza.
Malnutrizione per eccesso: quando si mangia troppo e in modo scorretto
L’altra faccia della malnutrizione è quella legata all’eccesso, spesso associata al sovrappeso e all’obesità. Anche se può sembrare controintuitivo, una persona sovrappeso o obesa può essere definita malnutrita se l’alimentazione non fornisce le giuste quantità dei nutrienti essenziali. Le cause principali di questa forma di malnutrizione possono essere:
- Diete sbilanciate: Consumare cibi ad alto contenuto calorico ma poveri di nutrienti, come dolci, snack salati e cibi processati, può determinare un aumento di peso senza garantire all’organismo il necessario apporto di vitamine e minerali necessari.
- Inattività fisica: Con l’avanzare dell’età, l’attività fisica tende a ridursi a causa di problemi di mobilità o di condizioni cliniche invalidanti, riducendo il dispendio energetico. Se però l’apporto calorico rimane elevato, il peso corporeo aumenta.
- Cambiamenti metabolici: Con l’età il metabolismo rallenta, riducendo il dispendio calorico. Mantenere le stesse abitudini alimentari di quando si era più giovani può portare a un aumento di peso indesiderato.
Come per la malnutrizione per difetto, anche le conseguenze della malnutrizione per eccesso possono essere gravi. Sovrappeso e obesità sono spesso correlati a diabete mellito, ipertensione, malattie cardiovascolari, sindrome delle apnee ostruttive del sonno e persino ad alcune forme di tumore. Inoltre, il peso corporeo eccessivo provoca affaticamento precoce e maggiore stress sulle articolazioni, riducendo la mobilità e peggiorando la qualità della vita.
Riconoscere, prevenire e trattare la malnutrizione
Riconoscere la malnutrizione non è sempre semplice, perché i segni che la caratterizzano possono essere inizialmente sfumati e svilupparsi gradualmente. Tuttavia, alcuni sintomi comuni come la perdita di peso involontaria, la stanchezza cronica, l’astenia, la pelle secca, i capelli fragili, o ancora le ferite a lenta risoluzione devono far sospettare una possibile malnutrizione e meritano approfondimenti. Anche l’aumento di peso associato a problemi di mobilità e difficoltà respiratorie può essere indicativo di malnutrizione per eccesso.
La buona notizia è che la malnutrizione può essere prevenuta e gestita attraverso una combinazione di sane abitudini alimentari, attività fisica, e supporto del proprio medico che può aiutare a identificare eventuali patologie sottostanti e correggere le carenze. Ecco alcuni consigli utili:
- Seguire una dieta equilibrata: i pasti devono essere bilanciati e includere tutti i nutrienti (carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali, fibre). In particolare, con l’avanzare dell’età e il declino delle funzioni di sintesi proteica, è raccomandata un’assunzione giornaliera di almeno 1-1.2 g di proteine per kg di peso corporeo.
- Fare pasti piccoli ma frequenti: se l’appetito è ridotto, suddividere l’alimentazione in piccoli pasti durante la giornata può garantire un adeguato apporto nutrizionale senza provocare sensazione di eccessiva pienezza.
- Rimanere attivi: anche una moderata attività fisica, come camminare o eseguire semplici esercizi di resistenza, può aiutare ad incrementare l’appetito, mantenere la massa muscolare e migliorare il metabolismo.
- Idratazione: bere adeguate quantità di acqua è essenziale per prevenire la disidratazione e garantire il corretto funzionamento dei processi metabolici.
In conclusione, la malnutrizione nella popolazione anziana è un problema complesso, con potenziali ripercussioni significative sulla salute e sul benessere. Tuttavia, una maggiore consapevolezza e interventi mirati possono prevenire e trattare sia la malnutrizione per difetto che quella per eccesso, assicurando non solo una vita più lunga, ma anche una migliore qualità della vita.
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Foto di LillyCantabile da Pixabay
Benedetta Maisano è medico in formazione specialistica, Scuola di Specializzazione in Gerontologia e Geriatria, Università Milano-Bicocca. Giuseppe Bellelli è Professore Ordinario di Gerontologia e Geriatria presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi Milano-Bicocca. Inoltre è direttore dell'Unità Operativa Complessa di Geriatria dell'IRCCS San Gerardo di Monza ed è presidente della sezione Lombarda della Società italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG).