La salute delle donne over65: ricerca medica ad hoc
E’ ormai accertato che le donne vivono più a lungo degli uomini, ma si ammalano di più e quindi la loro domanda di servizi sanitari è più intensa e verticalizzata.
Intendo sottolineare che le cure farmacologiche e sindemiche (cure che affrontano problemi di salute, ambientali, sociali ed economici che sono prodotti da due o più patologie epidemiche- fonte enciclopedia Treccani) si devono sviluppare con il focus sul genere o sul sesso, ma anche sul contesto non sanitario.
Le donne over 65 hanno un maggior numero di anni di vita in cattiva salute e quindi hanno bisogno di una medicina personalizzata.
E’ risaputo che molti studi demografici hanno messo in luce come l’Italia sia uno dei luoghi in cui si vive più a lungo, infatti nel nostro paese gli uomini vivono circa 2,3 anni in più della media europea, mentre le donne circa 1,7 anni.
Ad oggi la popolazione italiana registra circa 14 milioni di persone appartenenti alla fascia 55-74 anni… Le previsioni indicano che nel 2030 i senior saranno circa 18 milioni. Si tratta, dunque, di un nuovo “pianeta demografico”.
La “diversity” di salute delle donne over 65 si basa su alcune variabili: aspettativa di vita, aspettativa in buona salute e differenze di genere; cronicità; limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi; indennità di accompagnamento.
Considerando la specificità di genere, la spesa sanitaria pubblica delle donne over 65 è in prima istanza e complessivamente di circa 14 miliardi di €. Considerando la specificità di genere, la spesa sanitaria privata delle donne over 65 è in prima istanza e complessivamente di circa 4.2 miliardi di euro. (…)
L’ammontare complessivo della spesa sanitaria per il cluster donne over 65 si colloca in una forbice che va da circa 21.3 miliardi di € a circa 22.6 miliardi di €. (…) Si può affermare che la spesa sanitaria delle donne over 65 è di circa 3.000 € pro capite per un ammontare complessivo di 22.818.768.000 €.
La prof.ssa Flavia Franconi, già ordinario di farmacologia cellulare e molecolare all’Università di Sassari, nel presentare un convegno dal titolo «Gender and life style: from puberty to elderly frailty» ha ribadito che le donne costano meno se curate come donne: «Le donne hanno quasi il doppio di reazioni avverse a quasi tutti i farmaci»….. «E questi effetti avversi costituiscono un costo in più per la sanità, oltre che un aggravio sulla salute femminile, a volte mortale: le reazioni avverse stanno al quarto-quinto posto come causa di decessi e/o di ospedalizzazione».
Proprio per questo è necessario che i farmaci siano testati sulle donne.
La Food and Drug Administration (Fda) ha evidenziato che la percentuale di donne arruolate per gli studi clinici nel periodo tra il 2006 e il 2007, in fase I e II, è risultata poco superiore al 25%. Il resto era al maschile. Se la ricerca scientifico-sanitaria considerasse la diversità di genere si avrebbero cure e terapie con un impatto di salute, sociale ed economico decisamente più efficace per il sistema.
Le conseguenze invalidanti in cui infatti incorrrono le donne a causa di soluzioni terapeutiche non mirate, associate a una più lunga aspettativa di vita, le condizionano, mettendole a rischio di vivere periodi di profonda solitudine e disagio economico, soprattutto in età anziana.
Quindi le donne hanno continuato spesso a prendere i farmaci di cui non sapevano quali erano i rischi potenziali. Citiamo l’esempio classico della scarsa partecipazione delle donne ai drivers clinici cardiovascolari un po’ perché c’è la percezione che questo problema riguarda prevalentemente i maschi, ma anche perché negli studi medici i pazienti anziani sono spesso esclusi.
La percentuale aumenta in maniera importante riguardo alle donne anziane.
I profili di tossicità nella popolazione femminile hanno sempre un rischio più alto di eventi avversi; nella fattispecie dell’oncologia questo fatto è più incidente.
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Foto di cottonbro studio da Pexels
Giorgio Fiorentini è senior professor, Community & Social Engagement, presso l’Università Bocconi. Inoltre è Vice Presidente dell’Associazione Sottovoce volontari IEO e Monzino.