Sessualità un pianeta s-conosciuto ?
Iniziamo una serie di articoli sulla sessualità, con una particolare attenzione all’evoluzione della sessualità nella fascia dei senior.
Paragonare la sessualità a un pianeta può sembrare inopportuno soprattutto se la si considera un qualcosa che presumiamo di conoscere, per il fatto stesso che essa “abita” in noi fin dalla nascita.
Veniamo infatti al mondo come esseri “sessuati” e quindi “obbligati” a conviverci per l’intero orizzonte esistenziale.
Ciascun essere, infatti, già per il fatto di appartenere a un “genere” (maschile o femminile) viene percepito in un certo modo dagli altri ed egli stesso si esprime secondo i ruoli e l’immagine attribuitigli sia dalla natura, che ne modella il corpo e i genitali, che dalla cultura che stabilisce i modelli comportamentali ritenuti più adeguati all’espressione della sessualità.
Nell’essere umano la sessualità, permeando l’intera persona, non è limitata alla ricerca dell’altro a fini riproduttivi ma è anche desiderio, passione, erotismo, mezzo espressivo, ricerca di amore, espressione di bisogni che vanno da quello di accudimento alla richiesta di coccole, tenerezza, contatto: è per questo che la sessualità si protrae, in forme diverse, fino all’ultimo giorno di vita.
E sono queste forme che cercheremo di esplorare, anche attraverso i vostri racconti, le vostre descrizioni, le vostre esperienze.
La nostra cultura, permeata dal pensiero giudaico-cristiano, ha sempre relegato la sessualità nell’ambito del proibito, cercando di legarla all’aspetto riproduttivo e negando quindi il diritto al “piacere”.
Ci siamo in gran parte liberati da questi condizionamenti, abbiamo recuperato il diritto a separare la sessualità dall’aspetto riproduttivo, avviandoci verso il diritto al piacere ma più ancora verso aspetti edonistici che vengono ancora rimproverati dalla Chiesa.
Ma sappiamo davvero usare bene la sessualità e siamo davvero più consapevoli, più in armonia, più felici?
E’ quanto cercheremo di scoprire insieme. La maggiore liberalizzazione, la grande offerta di sesso che ci viene da più parti, ha portato anche a un’assenza di “modelli”. Fin dove è infatti lecito portare la scoperta di questo pianeta, come abbiamo definito la sessualità?
Già vocaboli come sesso, sessualità, erotismo generano spesso ambiguità e confusione. Il sesso è oramai un grande “mercato”, all’interno del quale la sessualità si scompone, si riduce, si altera, rischiando di privilegiare solo alcuni aspetti, come quelli del sesso, della prestazione, dell’oggettivazione del corpo.
Il sesso è solo una parte della sessualità e indica soprattutto l’aspetto fisico, biologico, più legato all’esercizio della genitalità e dell’amplesso. Nell’uomo l’esercizio del sesso si fonde con molteplici altri aspetti: fare sesso vuol dire entrare in comunicazione con un corpo. Ma in quel corpo abita una persona, un’anima, se vogliamo.
Siamo portati quindi ad attribuire “significati” anche a una cosa che può sembrare così istintuale come il sesso. Parliamo allora di intimità, di fare l’amore contrapposto allo “scopare”. Ma parliamo anche di vissuti, di emozioni, di sentimenti, di “fusione”. Nel sesso riconquistiamo forse, anche per brevi attimi, quell’unitarietà originaria col corpo materno, superiamo per un attimo quella dualità maschio-femmina per ridiventare l’essere originario androgino descritto da Platone, in cui avevamo le due caratteristiche maschile e femminile e non sentivamo il bisogno di cercare l’altra “metà”.
L’allungamento dell’età media della vita propone nuovi interrogativi, nuove svolte: domande che ci porremo strada facendo. Fino a che età è lecito spingere la vita sessuale? Quali i cambiamenti legati all’età? Esiste la cosiddetta “pace dei sensi”? E se sì quando è lecito accettarla?
Domande a cui cercheremo di rispondere soprattutto col vostro aiuto, con i vostri racconti, le vostre problematiche.
Perché vogliamo che questo spazio sia soprattutto una bacheca, una tavola rotonda in cui confrontarci, interrogarci, riflettere (potete iniziare a farlo lasciando i vostri commenti a questo articolo, scrivendo alla sezione “Le vostre storie” o inviandole a osservatoriosenior@gmail.com). Perché se è vero che ci sono numerosi studi sulla sessualità, mancano indagini approfondite dedicate alla fascia “senior” anche se l’industria farmaceutica, la chirurgia plastica, sanno che è una fascia d’età che consuma. Perché non si vuole invecchiare o, più realisticamente, si vuole che avvenga il più lentamente possibile e la sessualità è forse anche la misura della propria vitalità…
Nell’essere umano la sessualità, permeando l’intera persona, non è limitata all’esercizio del sesso, alla qualità della prestazione che può mutare forma ma non significato, ma è anche mezzo espressivo, ricerca di amore, di tenerezza, di coccole, per arrivare al desiderio, alla passione, all’erotismo: e quando questi aspetti vengono meno rimane comunque una voglia di contatto, di affetto, di effusioni che resta centrale nella persona fino all’ultimo giorno di vita.
Dino Di Basilio è sessuologo clinico. Formatosi presso la Scuola Piemontese di Sessuologia Clinica e accreditato come psico-sessuologo a livello europeo dalla EFS ESSM, svolge l'attività professionale di psicologo, psicoterapeuta e sessuologo in area torinese. E' coautore - insieme ai più prestigiosi nomi della sessuologia italiana - di un "Manuale del Consulente Sessuale"