La storia di: Mario
La mia passione è correre. Non per agonismo, per vincere. Corro per il piacere di farlo. Ho iniziato a correre quando avevo quarant’anni, trascinato da amici che mi sfottevano perché avevo messo su un po’ di pancetta e per spostarmi di cento metri prendevo l’auto. All’inizio è stata durissima, dopo qualche minuto mi fermavo piegato in due e senza fiato, maledicendo gli amici che volevano farmi continuare. Adesso rido di quei momenti, pensando a quanto ero fuori forma. Ho compiuto 67 anni da un paio di mesi e sono molto più in forma adesso di quando ne avevo 40. Metto scarpette e pantaloncini tutti i giorni, non esagero con i chilometri, da cinque a dieci, poi qualche altro chilometro a passo veloce e quando ho finito mi sento proprio bene. Vicino a casa mia passa il Tevere e correre lungo il fiume, alle ore giuste, è piacevole. Ma anche in posti meno belli mi piace. Quando corro la mente si libera e penso a cose belle che non mi vengono in mente in altri momenti. Mentre corro, se voglio ho anche una capacità di concentrazione più alta di quella che ho di solito. Correre mi da queste sensazioni positive ed è pure un sistema per mettersi alla prova. Bisogna resistere alla fatica che in certi giorni si fa sentire, conoscere le reazioni del proprio corpo, essere disciplinati e accettare i propri limiti senza strafare. Preferisco correre da solo, però si può fare anche insieme ad altri se sono simpatici e corrono con lo stesso spirito. Ci sono quelli che parlano tutto il tempo e non capisco come facciano, io se corro taccio. Vedo che sono sempre di più quelli che corrono, anche gente della mia età, e questo lo trovo molto positivo. Chissà quanti non hanno mai provato e se provassero gli piacerebbe !