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Differenze di genere

Più nonne che nonni

La minor propensione e il ritardo con cui i giovani formano un proprio nucleo familiare comportano, in primo luogo, che una parte, ancora minoritaria ma crescente, di anziani non diventi nonno (e/o abbia pochi nipoti) e, in secondo luogo, che, comunque, si diventi nonni ad un’età più elevata rispetto al passato.

In effetti, utilizzando i dati dell’Indagine Multiscopo Istat del 2009 (in cui sono stati intervistati oltre 10.000 persone di 55-74 anni), si rileva che è già nonno il 67,7% dei 65-74 enni, ma solo il 39,9% dei 55-64 enni. Nello stesso tempo, mentre nella classe di età più anziana oltre il 50% di chi ha nipoti ne ha almeno tre, tra i più giovani tale quota scende al 34,5%.

Poiché tali differenze sono, ovviamente, riconducibili alla maggior probabilità che, invecchiando, si diventi nonni e si abbiano più nipoti, mi sembra più interessante soffermarmi sulle differenze al riguardo tra uomini e donne.

Anzitutto, come evidenzia il grafico n.1, tra i 55 e i 64 anni è già nonno il 32,4% degli uomini, ma ben il 47,1% delle donne; tra i 65-74enni, questi valori salgono, rispettivamente, al 62,2% e al 72,2%. Tali differenze sono riconducibili al fatto che, specie in queste classi di età, le mogli hanno mediamente 3-4 anni meno del marito e quindi sperimentano tutte le diverse transizioni del corso di vita familiare (nascita dei figli, loro matrimonio, nascita dei nipoti) ‘prima’ dei loro mariti. Rispetto ai loro partner, è quindi più probabile che, anche a parità di classe di età, esse siano già nonne.

Grafico n. 1. Percentuale di chi è già nonno /a per sesso e classe di età

facchini 1

Nello stesso tempo, la diversa età con cui donne e uomini sperimentano le transizioni familiari comporta che, di nuovo anche a parità di età, le donne abbiano un maggior numero di nipoti.

Come evidenzia il grafico n.2, tra le nonne di 55-64, la percentuale di chi ha un solo nipote è pari al 34% (contro il 40,7% dei nonni) mentre il 37,1% ne ha almeno 3 (contro il 30,4% dei nonni). Tra i 65 e i 74 anni, la percentuale di chi ha uno solo nipote scende al 19,5% tra le donne (contro il 34,2% degli uomini); la percentuale di chi ne ha almeno 3 sale al 54, 1% (contro il 48,5%).

Grafico n. 2. N. di nipoti presenti per sesso e classe di età facchini 2

Ma non è solo questa diversa presenza di nipoti a differenziare la condizione di donne e uomini anziani: vi è infatti un altro elemento, sempre ‘strutturale’,  che differenzia la loro ‘nonnitudine’.

Mi riferisco al fatto che, poiché, come noto, le donne sono più longeve degli uomini (circa 6 anni di speranza media di vita in più), è più probabile che esse siano ancora in vita non solo quando i loro nipoti sono piccoli, ma anche quando essi sono cresciuti e sono diventati giovani adulti.

Vale a dire che se la presenza di nonni, che costituisce un tratto comune e ‘innovativo’ alla maggior parte dei bambini e dei ragazzi, connotando, di norma, molto positivamente il loro vissuto, quella specifica delle nonne tende a rappresentare un elemento di continuità nella vita dei giovani e, spesso, un lungo e continuativo punto di riferimento, non solo affettivo, ma anche identitario.

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