Nipoti e nonni. La nuova alleanza
Digitali si nasce, ma i Silver lo sono diventati, pur essendo nati e cresciuti nella cultura analogica.
I dati GfK mostrano un’accelerazione impressionante nel segmento over cinquantacinque: dal 2007 si registra una alfabetizzazione digitale nei senior che supera il 400%. Le pantere grigie corrono e il gap con i Millenials, cioè i nati tra gli anni ‘80 e gli anni ’90 del secolo scorso, sta per colmarsi.
Sempre più ultracinquantenni ritengono le nuove tecnologie accessibili e non difficili, indispensabili e nemmeno care.
Da qui l’apertura alla multimedialità. Sempre più mezzi e sempre più tempo a disposizione per il loro utilizzo social e informativo, spesso superando i giovani e la generazione centrale.
L’uso di più canali per comunicare sta diffondendosi tra i Silver ad una velocità al quadrato rispetto al resto della popolazione. Il social diventa un linguaggio crossgenerazionale.
Prima considerazione. Si attenua e quasi scompare il gap della età, quantomeno nella galassia del web.
Seconda considerazione. Per disponibilità di tempo e curiosità gli individui oltre i cinquantacinque manifestano orientamenti e desideri più simili a quelli dei Millenials.
I “nonni” sono più simili ai “nipoti”. Mentre i “padri “e le “madri” sentono pesare su di sé i doppi e tripli ruoli di genitori, figli di anziani nella quarta età da accudire e produttori di reddito sempre più precario.
Si profila una nuova alleanza e convergenza di valori che potrebbe tradursi, anche, in nuove forme di aiuto e complicità tra generazioni.
Giuseppe Minoia è uno dei fondatori della ricerca pscicosociologica in Italia. Applicata alle ricerche sulla comunicazione e la pubblicità. Con Eurisko che, ingrandendosi , è diventato GfK. Ora si occupa soprattutto del cambiamento delle persone, analizzando le tendenze anno su anno: nei consumi, nei convincimenti e comportamenti, nei giornali e nei nuovi media. Dirige “Social Trends” e “Cinque Minuti”, periodici di GfK di cui, ora, Minoia è Presidente Onorario.